Roberto da Crema è stato intervistato dal Corriere dove in un estratto dell’intervista ha raccontato di un brutto periodo della sua vita:
Nella sua, di vita, era arrivato un momento più buio di altri.
«Nel 2003, quando sono stato arrestato. Partecipavo a un programma in radio, arrivano i poliziotti: siamo qui per te. L’accusa: bancarotta fraudolenta. Ho scontato un anno e otto mesi con la condizionale, pagato una multa da 650 mila euro, ho sbagliato, pagato, chiesto scusa. Poi sono ripartito con i negozi, a fatica. In tv sono arrivate anche alcune ospitate. Senza nulla togliere a queste, adesso è un’altra cosa: con Striscia mi sento il Baffo di una volta».
In che senso?
«Dopo il 2003 ero a piedi, a terra, per strada, senza soldi. Mi contatta Telemarket: vuoi venire a vendere i quadri?».
Ci è andato.
«Il Baffino – Giorgio Corbelli – ha chiamato il Baffo. Lo avviso: non so niente di quadri. Lui: improvvisa, però qui da noi si va in studio in giacca e cravatta, devi avere due abiti. Io non li avevo».
Quindi?
«In un negozio vicino a casa mi hanno dato i vestiti a credito. Con i primi quadri piazzati – voi appassionati di arte non vi vorrete mica fare consigliare da me? Lo sapete già che quest’opera è eccezzzzionale – ho saldato il debito»
fonte CORRIERE
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