Il film

Dopo l’enorme successo di Rocky, che nel 1977 vinse ben tre premi Oscar, Sylvester Stallone doveva per forza di cose tornare al lavoro su un secondo capitolo. Ecco quindi che nel 1979 vede la luce Rocky II, che riporta il celebre pugile sul ring, ancora una volta faccia a faccia con il supercampione Apollo Creed.

La trama

Il film vede Rocky che, dopo il match contro Apollo Creed nel primo film, decide di appendere i guantoni al chiodo. Tuttavia, ferito nell’orgoglio e desideroso di risollevare le sorti economiche della sua famiglia, lo Stallone italiano accetta di ritornare sul ring per la rivincita contro Creed ottenendo così un’altra possibilità per vincere il titolo di campione dei pesi massimi.

Le curiosità

  • Il film, uscito il 15 giugno 1979 in patria e il 14 settembre successivo in Italia, è stato un successo di pubblico e, con un incasso di 200 milioni di dollari in tutto il mondo, è entrato nel novero dei più profittevoli film di pugilato al botteghino.
  • Stallone cominciò a pensare al film dopo il successo del primo Rocky, decidendo stavolta, dopo aver diretto Taverna Paradiso (1978), di occuparsi anche della regia.
  • Intervistato dal New York Times, sulla scia del successo di Rocky, Stallone parlò della storia che aveva in mente per un eventuale sequel. Egli pensava di incentrare la pellicola su Rocky che, dopo aver frequentato la scuola serale, decideva di entrare in politica, diventando addirittura sindaco di Philadelphia. Durante la stessa intervista, l’attore e sceneggiatore ipotizzò anche di un terzo film nel quale Rocky lasciava la politica per ritornare al pugilato.Dopo che Rocky II entrò in pre-produzione, Stallone abbandonò questa trama a favore di una più vicina al film originale. 
  • Stallone scrisse diverse bozze per la sceneggiatura. In una era previsto che Rocky fosse eletto al Senato degli Stati Uniti d’America, in un’altra che la rivincita tra Creed e lo Stallone Italiano si consumasse in un ring costruito all’interno del Colosseo, a Roma. In Rocky II, Stallone volle omaggiare Chuck Wepner, ovvero il pugile che aveva ispirato Stallone nella scrittura del personaggio di Rocky. 
  •  Poco prima di girare la scena di combattimento, un peso di 100 kg cadde sul petto di Stallone causandogli lo strappo del muscolo pettorale destro. Il muscolo venne ricucito con un filo di nylon, motivo per cui nelle inquadrature successive le vene dell’attore risultarono più evidenti. Dopo l’incidente, Stallone modificò il copione e decise di far combattere Rocky solo la mano destra (come è risaputo, Rocky è invece un mancino). Ci vollero ben otto mesi di lavoro al montaggio per arrivare a un editing del combattimento finale che convincesse Stallone.
  • Durante le riprese della rivincita tra Rocky e Apollo Talia Shire era indisponibile, poiché impegnata sul set di un’altra pellicola, Old Boyfriends – Il compagno di scuola (1979). Stallone, dunque, fu costretto a rimaneggiare la sceneggiatura, lasciando il personaggio di Adriana a casa a guardare il match in televisione. Le scene della Shire furono girate solo alcuni mesi dopo.
  • Oltre 800 bambini delle scuole locali furono utilizzati come comparse nella corsa sulle scale del Museum of Art.
  • È soltanto in Rocky II che scopriamo il vero nome del pugile interpretato da Stallone: Robert.
  • Nella scena dello scontro con Rocky, Apollo Creed indossa gli stessi pantaloncini rossi e bianchi che Balboa indossava sul manifesto del primo capitolo, del 1976.
  • A partire proprio da “Rocky II”, Sylvester Stallone è doppiato da Ferruccio Amendola, mentre nel primo film aveva la voce di Gigi Proietti.