Il film
La saga di Rocky Balboa, illustre serie cinematografica in cui viene raccontata la storia dell’omonimo pugile, creata da Sylvester Stallone con il primo film uscito nel 1976, è una delle pietre miliari del cinema moderno. Una produzione che ha commosso, esaltato e ispirato molte altre storie, basate sul sacrificio e sulla fiducia nei propri mezzi.
La trama
Rocky Balboa (S. Stallone) vivacchia a Filadelfia, riscuotendo i crediti di un usuraio italo-americano e vincendo qualche piccolo incontro come pugile dilettante. Con l’aiuto di un saggio allenatore (B. Meredith) accetta per amore di Adriana (T. Shire) e per una borsa di 150 mila dollari la sfida del nero Apollo Creed (C. Weathers), campione dei pesi massimi, proponendosi non di vincere, ma di arrivare alla quindicesima ripresa.
L’incontro
Per rendere credibile lo scontro, Stallone scrisse 32 pagine di istruzioni specifiche, che lui e Weathers impararono come un balletto in poche settimane. In totale, Stallone e Weathers hanno provato per oltre 35 ore. Non solo, in origine, Stallone voleva che diversi ex campioni dei pesi massimi apparissero all’inizio del combattimento tra Rocky e Apollo. La produzione lanciò un appello a tutti gli ex campioni, ma il giorno delle riprese si è presentato solo Joe Frazier. I realizzatori hanno pensato che funzionasse bene, tuttavia, perché Frazier era residente a Philadelphia, Pennsylvania, dove il film è stato girato e svolto.
Il cane
Il cane di Rocky era veramente quello di Stallone nella vita reale. Il cagnone “birillo” in realtà era Butkus, razza Bullmastiff, che Stallone adottò da cucciolo e tenne sempre con sè tranne in una brutta parentesi: fu costretto a vendere Butkus per 40 dollari prima di girare il film. Finché, miracolosamente, la storia di Rocky ebbe successo e ottenne i soldi per ricomprarlo. Il proprietario chiese 15mila dollari per riaverlo indietro, ma valse ogni singolo penny speso, come detto dallo stesso Stallone.
Le nocche
Iconica la scena della cella frigorifera: vi diciamo però che Sly ha passato così tanto tempo a prendere a pugni le carcasse di animali che ha danneggiato in maniera permanente le sue nocche.
Gli esterni
Tutte le scene girate in esterni a Philadelphia furono realizzate senza chiedere il permesso alle autorità locali e senza l’uso di comparse professioniste. Infatti i passanti durante i famosi allenamenti di Rocky, che ne film sembrano ammirare il protagonista, nella realtà erano ignari di cosa stesse accadendo. Per questo, la scena dove un commerciante tira un’arancia al protagonista non era nel copione: il diretto interessato lo fece di sua iniziativa senza sapere che si sarebbe ritrovato in un film.
Il monologo
Il monologo di Rocky dopo aver rifiutato l’offerta di Mickey è stato completamente improvvisato sul set da Sylvester Stallone. Spiegò poi che quel bagno puzzava davvero, e gli fece venire in mente le battute sul momento.
Commenti recenti