Ospite di “Stasera C’è Cattelan” Su Rai Due, Sabrina Salerno racconta la prima esperienza a Sanremo, quando partecipò con “Siamo Donne“:
“Stressante è stato nel 1991 quando feci Siamo Donne, perché era la prima volta e perché me Sanremo rappresentava qualcosa di magico. Ho abitato a Sanremo per dieci anni, quindi per me era come tornare a casa. Nel ‘91 ero molto emozionata, molto agitata, mentre nel 2020 per me è stata una passeggiata, sono salita su quel palco con un entusiasmo, una gioia, una voglia di condividere questo momento bellissimo, perché questa platea per me è meravigliosa”.
La showgirl racconta anche l’episodio che la vide, negli anni ’80, vittima di alcune femministe:
“Feci un concerto a un capodanno, non mi ricordo l’anno, dove le femministe si ribellarono e tirarono bombe molotov perché secondo loro utilizzare il corpo era qualcosa di sbagliato, una visione della donna oggetto. Motivo per cui fecero un macello e intervenne la pattuglia di polizia che mi portò via subito. Fu una roba non tanto carina”.
Sabrina Salerno parla anche del rapporto con l’amatissimo figlio Luca Maria:
“Le mamme amiche secondo me non funzionano perché noi siamo genitori e siamo genitori anche quando avremo novant’anni, se ci arriviamo. Il nostro ruolo è quello di accompagnare i nostri figli dal momento che li abbiamo fatti venire sulla Terra. Accompagnarli, esserci ed essere accoglienti, ed è un ruolo molto difficile perché nessuno ci dice cosa fare, non c’è il manuale e poi ogni ragazzo, ogni ragazza è un mondo a parte. Devi andare molto a sensazione, secondo me devi cercare di osare un po’ con loro, di capire fino a dove puoi arrivare, dove puoi spingerti, ma è sempre un po’ un terno al lotto”.
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