Dal 30 novembre è disponibile sulla piattaforma Netflix SanPa, la prima docu-serie italiana che racconta a storia di San Patrignano, la comunità di recupero per tossicodipendenti fondata nel 1978 da Vincenzo Muccioli. Il documentario è stato uno dei titoli più discussi degli ultimi giorni, tra consensi e dissensi.
Tra gli interventi e i commenti alla serie è arrivato anche quello di Piero Villaggio, figlio del noto Paolo, che nella comunità ci ha trascorso 3 anni in terapia. Intervenuto su Mowmag, Piero Villaggio ha spiegato come difficilmente una persona estranea a San Patrignano sarebbe in grado di capire fino in fondo cosa rappresentasse quel luogo in quegli anni, profondamente segnati dalla piaga della droga e dell’eroina, prima ancora dell’avvento dell’AIDS.
È molto difficile far capire San Patrignano a uno che non ci è mai stato, quindi devi essere davvero bravo per riuscire a farlo. Per dire di più dovrei vederla, mentre per quanto riguarda la mia idea di San Patrignano… è un’idea che adesso non esiste più. Io ci sono entrato nell’84, per uscirne poi nel 1987: era molto diversa da com’è adesso. Negli anni seguenti, specialmente i primi, tornavo spesso a salutare e a far visita a Vincenzo Muccioli. Poi ci sono andato sempre meno, ma so che è cambiata moltissimo, in tante cose. Prima di tutto nell’aspetto diciamo logistico: ai miei tempi c’erano polvere d’estate e fango d’inverno; non c’erano strade, non c’era nulla. Ora è molto meno, passami il termine, “casalinga”.
Allora, va detto, c’era Vincenzo (Muccioli, ndr), e di fatto si occupava di tutto lui, con i pro e contro che questa cosa si trascinava. Da questo punto di vista, non c’era tanto dialogo: se ti stava bene era quello, sennò niente. E io chiaramente ho accettato, altrimenti non sarei qua, probabilmente sarei morto.
Per quanto riguarda la condotta di Vincenzo Muccioli, Villaggio afferma:
Vissuta da dentro qualche ombra emergeva, ma bisogna chiarire bene cosa si voglia intendere per ombra. Di certo Muccioli era una persona particolare, con un grandissimo carisma, che a mio avviso – e sottolineo a mio avviso – aveva un comportamento alcune volte discutibile. Io sono stato accolto in un posto senza pagare mai una lira, neanche spese mediche… nulla. Ero stato in tante cliniche, in tanti posti senza mai riuscire a risolvere niente. Resta molto difficile riassumere i tratti di una figura simile… di certo parliamo di un uomo di grande personalità, che a mio vedere a volte aveva qualche lacuna, l’aspetto un po’ violento forse per me era eccessivo, perché uno schiaffone può andare bene, ma massacrare una persona di botte forse anche no.
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