In occasione della nuova uscita di Sapore di Mare al cinema prevista dal 29 agosto, Repubblica ha intervistato Gianni Ansaldi. Ecco un estratto:
“Dopo aver letto il copione, che prevedeva io finissi a letto a provarci pesantemente con lei, Virna Lisi chiese di limare le battute peggiori e qualche volgarità di troppo. La revisione che fece Vanzina trasformò la storia del mio personaggio in una sorta di parodia di “Il Laureato”, qualcosa di un po’ più delicato, mai greve. A metterci il carico erano altri personaggi, come Calà, ma il risultato penso sia ben lontano dai film di Vitali”.
Su Jerry Calà:
Non era il solo Jerry Calà, allora, a fare il gaglioffo.
“Con lui ci sentiamo ancora oggi, è sempre uguale a sé stesso, non è una persona ma un marchio vivente. Pare rimasto ai suoi ruoli di quarant’anni fa, è incredibile. Alla fine, probabilmente, il vero simbolo di quegli anni è lui. Può dire quello che vuole, ma quell’Italia l’ha raccontata al meglio il suo personaggio. Però, ribadisco, pensate che bello, il mio finale alternativo. Mi avessero affidato il musical che stanno preparando su Sapore di mare l’avrei fatto così: la scena che passa dalla spiaggia a un corteo di bandiere rosse, l’ultima battuta a Jerry Calà e poi il testo di Sartre, dall’estate italiana si finisce dritti nel Sessantotto. Altro che cinepanettone”.
fonte REPUBBLICA
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