Nel 1996, il cinema dell’horror si arricchisce di una piccola perla che gioca sfiziosamente con gli stereotipi del genere, analizzandoli e smontandoli: Scream.
Il film nacque da un’idea e uno script di Kevin Williamson, inizialmente proposto con il titolo Scary Movie. Dopo che la Miramax dei fratelli Weinstein decise di acquistare il copione, si cominciò a pensare al regista a cui affidarlo. Bob Weinstein si avvicinò a Wes Craven fin dalle prime fasi di progettazione, perché riteneva che il precedente lavoro di Craven, Nightmare, conciliasse perfettamente horror e commedia, rendendolo la persona perfetta per portare la sceneggiatura di Williamson sullo schermo. Craven però era già impegnato a sviluppare un remake di The Haunting e stava anche valutando l’idea di prendere le distanze dal genere horror. Diversi registi, tra cui Robert Rodriguez, Danny Boyle, George A. Romero e Sam Raimi furono avvicinati al progetto, ma alla fine, quando Craven si vide sfumare il remake di The Haunting, decise di accettare il lavoro, fomentato anche dalla notizia della partecipazione di un’attrice come Drew Barrymore
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La maschera di Ghostface
La maschera di Ghostface fu sviluppata per la prima volta per alcuni negozi di gadget durante la stagione di Halloween tra il 1991 e il 1992 dalla dipendente dell’azienda Fun World Brigitte Sleiertin. L’oggetto venne chiamato inizialmente “The Peanut-Eyed Ghost” e faceva parte di una serie di costumi per la serie “Fantastic Faces”. Secondo la sua autrice, sarebbe una caricatura di qualcuno che sta piangendo e ridendo allo stesso tempo, con “uno sguardo orrendo, dispiaciuto e frenetico”
Fu la produttrice Marianne Maddalena a scoprire la maschera, mentre si trovava all’interno di una casa durante lo scouting delle location del film. Maddalena decise di portarla all’attenzione di Wes Craven, il quale cercò subito di ottenere i diritti per utilizzarla. Fun World acconsentì e il suo direttore delle licenze, R.J. Torbert, decise di chiamarla GhostFace.
Le fattezze della maschera si ispirano a diverse cose: il quadro “L’Urlo” di Edvard Munch, i personaggi sulla cover dell’album The Wall dei Pink Floyd e alcuni personaggi apparsi nel cartone di Betty Boop degli anni trenta.
La scena finale e le 21 notti di riprese
La scena della festa a casa di Stuart Macher nella quale si verificano molteplici omicidi e si svela l’identità di Ghostface, dura ben 42 minuti di film. Le riprese si svolsero per 21 notti, a partire dall’ora del tramonto fino alle prime luci dell’alba. L’ultimo giorno di riprese, quando venne battuto l’ultimo ciak, la produzione distribuì alcune magliette con la scritta “I SURVIVED SCENE 118” ovvero “SONO SOPRAVVISSUTO ALLA SCENA 118”. Gli attori del cast e del dietro le quinte la rinominarono scherzosamente “La notte più lunga nella storia dell’horror”.
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Le citazioni e i camei di Craven e Linda Blair
Giocando molto sugli stereotipi dei film horror, Scream è pieno zeppo di citazioni. Tra queste, la più eclatante ed evidente è sicuramente quella di Halloween – La notte delle streghe (1978), il film di John Carpenter che i ragazzi vedono in televisione la sera della festa. I più appassionati forse avranno colto anche un’altra citazione, proprio all’inizio del film: oltre alla domanda che Ghostface fa al telefono alla povera Casey Becker (Drew Barrymore) su come si chiamasse l’assassino in Halloween (Michael Myers), quando i genitori tornano a casa, prima di trovare la figlia morta, il padre dice “Prendi la macchina, vai dai MacKenzies”. Ebbene, gli stessi MacKenzies vengono citati in Halloween da Jamie Lee Curtis.
La lista continua poi ad essere infinitamente lunga: Nightmare – Dal profondo della notte (1984), La casa (1981), L’esorcista (1973), Venerdì 13 (1980), Carrie – Lo sguardo di Satana (1976), Il silenzio degli innocenti (1991), Psyco (1960), Basic Instinct (1992), Hellraiser (1987) e Non aprite quella porta (1974).
A proposito di Nightmare e L’Esorcista… sapevate che nel film ci sono due grandi camei? Il primo è quello dello stesso Wes Craven vestito da Freddy Krueger come bidello della scuola e l’altro è quello di Linda Blair, celebre interprete della bambina Reagan in L’Esorcista, che al minuto 39 circa si vede nei panni di una reporter in cerca di dichiarazioni.
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