Intervistata da “FQMagazine”, Luce Caponegro, conosciuta al grande pubblico come Selen, racconta del suo passato e rivendica il diritto a poter cambiare strada:
“Non rinnego la mia storia, ma il porno non lo rifarei. Nella mia carriera ho fatto tante cose e, anche se in un Paese come l’Italia è normale appiccicare etichette, vorrei che non mi si citasse soltanto per la mia parentesi a luci rosse“.
Dopo tanti anni lontana dai riflettori, l’affetto nei suoi confronti non sembra essere diminuito:
“No, in realtà no. Specie dopo vent’anni lontana dai riflettori. Voi giornalisti però vi dimenticate che ho fatto tante cose, teatro, televisione. Poi è chiaro che l’immaginario di Selen sia legato di più al mondo dell’hard, in fondo il successo del mio personaggio ha avuto una portata mondiale. Mi scrivono perfino da Paesi fuori dall’Europa, in cui tra l’altro non è che vi sia una legislazione proprio morbidissima in fatto di pornografia”.
Tornata alla ribalta come testimonial di un vino che porta il suo nome, la Caponegro racconta di alcuni boomer che continuano a scriverle cose fuori contesto:
“Parlo di vino, di tricopigmentazione, cosa c’entrano certe battute a sfondo sessuale? Alcune anche molto pesanti. Se non ti piaccio cambia canale, guarda altrove. Questo è riferito proprio ai boomer di Facebook, perchè su Instagram – dove il pubblico è più giovane – c’è un’interazione molto più costruttiva”.
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