Serena Grandi è stata intervistata da Il Messaggero dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera e anche sui progetti futuri. Ecco un estratto:
Quando ha capito di essere bella?
“A 12 anni avevo già misure abbondanti. Dicevo a mia madre ‘ho bisogno di un reggiseno’ e lei rispondeva ‘ora andiamo’ ma portavo già la seconda. Sentivo che avevo bisogno di coprirmi e non capivo perché tutti gli uomini mi guardassero, ‘poi te lo spiegherò’, diceva mamma. Ho scoperto di essere sensuale, anche se allora ero ingenua, superficiale. Mi piacevano le paillette, i vestiti, i trucchi. Avevo una madre giovane, sembravamo sorelle”.
Dove vive ora?
“A Tuscania, sono venuta da una mia amica e questo posto mi ha scelto, ho preso una casa qui. Terra etrusca, forte, le terme, la semplicità. Un posto ideale per iscrivere, volevo stare fuori da una Roma incasinata. Quanto a Rimini… la credevo bella come da piccola, invece l’ho ritrovata commerciale. Non era più la mia, mi è dispiaciuto. Ero arrivata con la voglia di aprire un ristorante, dare lavoro, condividere con i compaesani il fatto di essere tornata. Ho trovato persone che hanno pensato che fossi così cretina da spendere tanti soldi per poi non avere niente. La vicenda si è chiusa con danni economici grandi, un artista non ha senso del commercio, ho puntato sul rosso, è uscito il nero. Nella vita si sbaglia”.
Lei è stata considerata tra le più affascinanti attrici del panorama italiano. La battuta dei cento uomini che ha detto a Un giorno da pecora?
“In realtà era una battuta che feci con Cristiano Malgioglio al Grande fratello, ‘controlliamo il database’, e l’ho ripetuta in trasmissione. Ma scherzavo, sono battute. Non mi aspetto siano amplificate così, quando i media sparano le notizie dovrebbero guardare la carta di identità: alzarsi la mattina e trovare il web pieno di queste stronzate mi dà fastidio, buttare tutto sui cento uomini che mi sono scopata… le mie colleghe ne avranno avuti mille. Avrò avuto le mie storie, ma sono stata sposata quindici anni e ho un figlio di trenta, la mia carriera non si riduce alle conquiste. Oggi sono diversa.
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