Sergio Rubini si è raccontato in una nuova intervista al Corriere della Sera nella quale ha parlato del suo passato sentimentale e e anche della sua amicizia con Gérard Depardieu.
Rubini, 64 anni, è stato sposato dal 1991 al 1993 con la collega Margherita Buy, conosciuta in accademia. Dopo la separazione da dalla Buy, l’attore ha ammesso di aver passato un periodo turbolento, in cui avrebbe potuto “perdersi”.
“Avevo avuto un numero spropositato di fidanzate. Fino a 38 anni ho combinato parecchi guai. A 39 ho incontrato Carla, che poi ho sposato, l’analisi e Domenico Starnone – racconta l’attore – Noi tre abbiamo scritto film insieme. Ed è cominciato il mio viaggio introspettivo, è cambiato il mio modo di vivere”.
Prima, infatti, era alla costante ricerca dell’amore:
“A mia madre da piccolo chiedevo: sono bello? Lei: sei un tipo. E mi distruggevo. Andavo a caccia di conferme. Mi innamoravo alle 10 del mattino, il pomeriggio mi annoiavo, la sera fuggivo. Non fingevo mai, ci credevo…Ho fatto grandi casini, ho ferito e mi sono ferito”.
Su Gérard Depardieu
Sergio Rubini ha lavorato con Gérard Depardieu in diversi film, tra cui Una pura formalità di Giuseppe Tornatore nel 1994 e Tutto l’amore che c’è diretto dallo stesso Rubini nel 2000. Depardieu è stato accusato qualche anno fa di molestie sessuali, ma l’amico Rubini crede nella sua innocenza:
“Credo nella sua innocenza. Gérard può mettere in imbarazzo, è volgare ma in senso mozartiano, come Mozart quando diceva cacca-cacca – chiarisce Rubini – Non è l’attore che in accappatoio aspetta l’attrice in camerino, non è un orco, è dolce e fragile. Secondo me è più preda delle donne che predatore”.
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