Dopo aver raccontato la sua terribile infanzia nella sua autobiografia “Il bello di vivere due volte”, Sharon Stone è tornata a raccontarsi in un’intervista a “Rake Magazine”, aggiungendo -alcuni dettagli su quanto ha dovuto passare da ragazzina:
“Mi chiedevano di non parlare ed essere una brava bambina, anche quando le cose erano terribili. Era una situazione tutt’altro che sana”
La Stone ha sottolineato che il problema della sua infanzia non sono state solo le botte ricevute e situazioni estreme come gli abusi, ma una pressione psicologica costante che non è stato facile affrontare:
“Dover essere quella perfetta, quella che non si lamenta mai, quella che fa esattamente la cosa giusta al momento giusto, e ovviamente senza che ci sia alcun riconoscimento per lei, è davvero seccante”
In particolare tante erano le aspettative riposte in lei, soprattutto dal padre, che non accettava l’idea che lei facesse la modella e la sottoponeva a test di intelligenza:
“Tutti i test di intelligenza e cose simili che ho dovuto fare hanno portato mio padre a credere che io dovessi diventare un ingegnere edile. Dal suo punto di vista il fatto che io facessi qualcosa che dipendeva dal mio aspetto o dal modo in cui mi presentavo era semplicemente spaventoso”
L’attrice, inoltre, sembra voler sentirsi completamente libera da vincoli manageriali ed autogestirsi come aveva dichiarato qualche tempo fa:
“Ho licenziato i miei agenti, mi gestisco da sola. Le agenzie non sono sempre oneste, spesso passano le proposte per te ad altri clienti. Da quando non ho più un manager ricevo dieci progetti a settimana, mi scrivono sui social proponendomi nuovi ingaggi e io leggo e rispondo a mio piacimento. Prima, invece, mi sono sentita isolata per molto, molto tempo”.
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