Il film
Shining uscì nel 1980 sotto la regia di Stanley Kubrick. Tratto dal romanzo omonimo scritto da Stephen King nel 1977, il film, che ha come interpreti principali Jack Nicholson, Shelley Duvall e Danny Lloyd, narra il dramma della famiglia Torrance, che deve svernare in totale isolamento in un hotel in alta montagna, teatro di eventi inquietanti e soprannaturali che portano il padre Jack a impazzire, manifestando istinti omicidi. Il figlio, il piccolo Danny, dimostra di possedere un complesso di facoltà extrasensoriali, qui denominate the shining (tradotto come “la luccicanza”), che lo portano ad avere visioni dell’oscuro passato del luogo e degli eventi futuri.
Shining rappresenta una tappa dell’itinerario di attraversamento-appropriazione-sfondamento dei generi cinematografici attuata da Kubrick nel corso della sua carriera. Divenuto presto un cult movie, è entrato nell’immaginario collettivo ed è stato a volte classificato come il miglior film horror in assoluto. Shining è stato eletto al 2º posto tra i migliori film horror della storia del cinema, dopo L’esorcista, in una classifica stilata dalla rivista londinese Time Out. Nel 2008 Empire lo inserì al 52º posto nella lista dei 500 migliori film della storia. Nel 2018 è stato scelto per la conservazione nel National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti
La trama
Jack Torrance, uno scrittore ed ex insegnante disoccupato con problemi di alcolismo alle spalle, accetta un lavoro come guardiano invernale dell’Overlook Hotel, un grande e lussuoso albergo sperduto tra le montagne del Colorado, distante molti chilometri da qualsiasi centro abitato. Durante il colloquio di assunzione con il direttore dell’albergo Stuart Ullman, quest’ultimo sostiene che si tratta di un impiego non dispendioso fisicamente (richiede solo di mantenere pulito l’edificio e di attivare il riscaldamento solo in alcune sue parti) ma che presenta difficoltà di adattamento, in quanto si rende necessario affrontare cinque mesi di totale isolamento. L’uomo racconta che dieci anni prima un altro incaricato, di nome Delbert Grady, fu colpito da un forte esaurimento nervoso, che lo portò a sterminare l’intera famiglia (la moglie e le due figlie gemelle) con un’ascia per poi suicidarsi con una doppietta. Jack, con atteggiamento spavaldo, risponde che non è una situazione che potrebbe capitargli e che, al contrario, un po’ di tempo in solitudine e silenzio gli darebbe la tranquillità necessaria per scrivere il suo romanzo.
Jack, sua moglie Wendy e il figlio Danny si trasferiscono nell’Overlook Hotel. Il bambino ha un amico immaginario di nome Tony, “colui che sta dentro la sua bocca”, che gli parla tramite un dito e con la voce di Danny stesso, aiutandolo nei casi di bisogno. Tony gli “dice” di essere riluttante ad andare a vivere nell’hotel, fino a quando il bambino ha alcune macabre visioni dell’albergo, che lo terrorizzano. Mentre visitano l’albergo, i Torrance incontrano il capocuoco afro-americano Dick Hallorann, il quale possiede la “luccicanza” (shining), una sorta di potere telepatico e di preveggenza, e si rende subito conto che anche Danny è dotato di tale caratteristica. Il cuoco avvisa il bambino che nell’albergo si possono avere visioni di alcuni brutti eventi accaduti in passato (l’edificio è stato costruito sul sito di un antico cimitero indiano), ma non bisogna averne paura perché si tratta di eventi non più reali. Danny, improvvisamente e in modo apparentemente inspiegabile, chiede informazioni riguardo alla camera numero 237, e Hallorann, senza dargli ulteriori spiegazioni, lo avverte di non avvicinarsi assolutamente a tale stanza
La scena tagliata sul finale
Esiste sequenza tagliata dal regista dopo la première ad oggi considerata perduta, nonostante le varie edizioni estese uscite negli anni che hanno aggiunto altre scene.
La scena sarebbe dovuta essere la penultima sequenza del film. Dopo il fermo immagine del protagonista Jack Torrance assiderato sotto la neve, l’azione si sposta in ospedale dove il sig. Ullman, direttore dell’Overlook Hotel, va a trovare Wendy, la moglie di Torrance, e il piccolo Danny. Entrando nella stanza dove Wendy sta cercando di ristabilirsi dopo lo shock causato dalle tentazioni omicide del marito, l’uomo cerca di rassicurare la donna e il bambino che dalle indagini svolte nell’albergo non è emersa nessuna presenza malefica o di elementi “fuori dall’ordinario”. Ullman inoltre offre ospitalità a Wendy e al bambino proponendo loro di ristabilirsi nella sua casa al mare di Los Angeles dove, a detta sua, i due andrebbero a dormire “con il rumore delle onde accanto”. Prima di andarsene Ullman lascia a Wendy dei fiori e lancia a Danny una palla da tennis, la stessa con la quale il bambino giocava, gesto che si presta a interpretazioni, probabilmente suggerendo che Ullman altro non sarebbe che una delle presenze paranormali dell’Hotel maledetto che hanno portato Torrance alla follia.
La breve sequenza, lunga poco più di 2 minuti, avrebbe fornito elementi aggiuntivi alla risoluzione finale degli eventi. Molti spettatori si sono spesso interrogati sul destino della moglie e del figlio dello scrittore in seguito alla sua morte. Questa scena lo dimostrava, pur non dando una rivelazione alla natura malefica dell’Overlook Hotel, anzi accentuandone i dubbi una volta afferrato il dettaglio della palla da tennis. La scena all’epoca è stata proiettata soltanto in alcune anteprime americane di pochi giorni precedenti all’uscita definitiva nei cinema USA, avvenuta il 23 maggio 1980. Subito dopo Kubrick ne ha ordinato il taglio da tutte le copie fino a quel momento stampate, per un ripensamento dovuto al suo ben noto perfezionismo, e in parte per aumentare la connotazione di mistero del film. Anche se in molti sostengono che il taglio sia stato effettuato per alcune pressioni dei vertici della Warner Bros.
Una volta soppressa, la sequenza è stata ufficialmente distrutta. Di essa rimangono solo i dialoghi dalla sceneggiatura originale, alcuni fotogrammi negli archivi personali del regista e quattro foto polaroid scattate per il montaggio. Nonostante il taglio, nei titoli di coda sono rimasti ancora oggi i nomi di due attori (Robin Pappas nel ruolo di un’infermiera e Burnell Tucker in quello di un poliziotto) che avevano preso parte soltanto a questa scena.
(FONTE: DassCinemag)
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