Simona Ventura si prepara a tornare in tv, dal 3 ottobre, alla conduzione di «Citofonare Rai2» e si è raccontata in una nuova intervista a Il Corriere della Sera. Con un carriera lunghissima alle spalle ‘Supersimo’ ha avuto modo di lavorare e di conoscere alcune grandi personalità dello spettacolo, sia italiane che internazionali. Di loro, ha raccontato:
Ha lavorato con i più grandi: Fiorello, Baudo, Celentano. Da chi ha imparato di più?
«Da tutti, lavorare in coppia insegna tantissimo. Grazie ai grandi conduttori, dopo, sono riuscita a lavorare da sola. Ho sempre pensato di fare un gradino alla volta: la casa si costruisce dalle fondamenta, non dal tetto».
Si è mai emozionata accanto a un personaggio?
«Tantissimo, sempre! Penso a Lady Gaga. Ho qui in giro un biglietto che mi scrisse dopo essere stata a Quelli che il calcio. Ricordo che era arrivata in taxi e non avemmo il tempo di preparare l’intervista. E ricordo benissimo il suo carisma, ne rimasi sconvolta. Il giorno dopo mi mandò un mazzo di fiori e un biglietto: “Grazie Simona perché sei stata l’unica in Italia a volermi nel suo programma”. Da lì esplose».
Una bella soddisfazione.
«Io ho avuto a ‘Quelli che il calcio’ i più grandi artisti della storia. Da Adele a Katy Perry, dagli U2 a Amy Winehouse, da Al Pacino al mio idolo David Bowie. Restavo colpita dalla loro umiltà: i più forti sono anche i più umili».
Qualcuno l’ha delusa?
«Avril Lavigne. Era un po’… capricciosa».
Nel corso dell’intervista, spazio anche un momento buio accorso diverse volte nella sua vita: le accuse di far uso di droga.
L’accusa più vigliacca in tutti questi anni?
«Di essermi drogata. Per anni ho fatto l’esame del capello. Questa calunnia era talmente dominante sui giornali che mi sono detta: ora con il primo che ci riprova mi rifaccio casa».
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