Nel 1997, tre anni prima di uscire con il Gladiatore, Ridley Scott portava sul grande schermo Soldato Jane (G.I. Jane il titolo originale) con protagonista Demi Moore. Il film, non propriamente amato dalla critica, propone un enfatico militarismo, tipicamente statunitense, insieme alla questione dell’Uguaglianza di genere nelle forze armate. La storia raccontata, infatti, è quella di Jordan “Jane” O’Neill, la prima donna che entra a far parte del più duro corso di addestramento dei Marines. Nonostante gli ostacoli, grazie alla sua determinazione, riuscirà a diventare la più brava del corso.
La preparazione di Demi Moore e il duro allenamento
L’interpretazione della Moore, che appena un anno prima era stata protagonista del film Striptease, è stata generalmente apprezzata, sebbene proprio con questo film abbia ricevuto il Razzie Award alla peggior attrice protagonista.
All’epoca l’attrice aveva 35 anni e per interpretare al meglio il ruolo del soldato Jane intraprese, insieme a tutto il resto del cast, un durissimo allenamento fisico con dei veri Marines. A tal proposito, in un’intervista uscita nell’ottobre del 2019 a The Howard Stern Show (video in calce), ha raccontato le grandi difficoltà a cui è andata incontro, tra vesciche ai piedi, attacchi di vomito, e infinite flessioni di fronte a un istruttore urlante che non l’ha mai chiamata con il suo vero nome.
“Avevamo degli allenamenti personalizzati con dei veri Navy SEALS. Eravamo io e altri 40 ragazzi, tra attori del cast e comparse. Ci svegliavamo alle 5 del mattino per la corsa, ricordo che un giorno presi delle vitamine a stomaco vuoto e quando arrivai al traguardo della corsa feci una deviazione per vomitare. Ricordo le enormi vesciche che avevo quando mi levavo le scarpe […] Harry Humphries, il nostro consulente dei Marines, mi disse: “Sul serio, non devi sottoporti per forza a tutto questo”, ma dentro di me pensavo che se non l’avessi fatto non avrei mai ottenuto il rispetto necessario per questo ruolo. Quindi gli chiesi semplicemente dei cerotti e andai avanti.
Non mi chiamavano mai con il mio vero nome. Usavano sempre quello del mio personaggio, Jordan. Un giorno arrivai in ritardo e il comandante mi urlò le peggiori cose contro. Mi fece fare non so quanti push-ups, mi sentivo in colpa perché poi si mise ad urlare anche con tutti gli altri.
Insomma, davvero complimenti a Demi per quanto fatto, considerando che all’epoca aveva già avuto tre figlie!
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