Squadra antitruffa è un film del 1977 diretto da Bruno Corbucci.
Nel film si vede anche un inseguimento che passa per la famosa Lombard Street, una strada con degli stretti tornanti a San Francisco, visibile anche in diversi telefilm polizieschi americani.
Squadra Antitruffa è il terzo degli undici film dedicati al personaggio di Nico Giraldi. Se i due precedenti avevano una trama pressoché identica, salvo qualche dettaglio, in questo Bruno Corbucci propone due personaggi tipo La strana coppia di Neil Simon, dove da una parte c’è Nico Giraldi – poliziotto volgare e trasandato – e dall’altra c’è Robert Clayton – investigatore privato inglese al servizio dei Lloyd’s di Londra – elegante e inappuntabile. Il comico Bombolo, che nel film precedente interpretava Er Trippa, qui diventa per la prima volta Venticello per i suoi disturbi intestinali. Si completa anche la metamorfosi del personaggio Nico Giraldi, che nel primo film aveva un look variopinto, ma adatto a quello di un poliziotto in borghese che frequenta ambienti malavitosi, mentre nel secondo eccedeva con abiti vistosi e colori sgargianti. Qui trova la sua definitiva immagine, mutuata quasi in toto dall’altro personaggio di Tomas Milian, Er Monnezza, ovvero una tuta blu da meccanico, scarpe da ginnastica e una parlata fortemente romana piena di parolacce, colorite e pesanti. Da questo film e per tutta la serie, sarà più o meno questo il look dell’eccentrico maresciallo.
In questi primi tre film sono anche ricorrenti alcuni elementi e situazioni, quali il cattivo di bella presenza alla guida di una Porsche (come in Squadra Antiscippo), la solita pattuglia di carabinieri che ferma Nico Giraldi durante un inseguimento (dando luogo ad una gag), crimini che coinvolgono in qualche modo gli Stati Uniti (in Squadra Antiscippo il cattivo era l’americano Jack Palance, in Squadra Antifurto era l’americano Robert Webber, la cui cattura comportava una trasferta a New York, mentre qui la trasferta è a San Francisco) e infine la conquista di una giovane ragazza attraente.
Il soggetto del film è stato scritto da Mario Amendola con lo stesso regista e la fotografia è stata curata da Marcello Masciocchi. Il montaggio è stato effettuato da Daniele Alabisio e le musiche che compongono la colonna sonora sono state scritte da Guido e Maurizio De Angelis mentre la scenografia è stata ideata da Claudio Cinini, i costumi di scena portano la firma di Luciano Sagoni
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