Insieme sono stati la più formidabile e importante coppia comica del cinema della prima metà del Novecento. Stanlio magro, con i capelli a spazzola e il cravattino a farfalla; Ollio vistosamente in sovrappeso, con baffetti neri e cravatta corta; uno impacciato (Stanlio) l’altro più sicuro e autoritario. Due clown dalla forza comica travolgente per i quali riuscire a trovare un equilibrio tra vita professionale e privata fu un’impresa quasi impossibile.

Stan

Arthur Stanley Jefferson, meglio conosciuto come Stan Laurel (Stanlio in Italia), nasce ad Ulverston, nel Lancashire (Gran Bretagna), il 16 giugno del 1890. Il padre, produttore, attore e commediografo, Arthur J. Jefferson era il proprietario del Jefferson Theatre Group e una delle sue attrici era la bella Madge Metcalfe (che in seguito divenne sua moglie).

L’inizio

La svolta come attore comico avvenne quando entrò – alla fine del 1909 – nella compagnia di Fred Karno. Il suo gruppo d’attori aveva a capo un giovane comico più anziano di Stan di un anno: Charles Chaplin. Stan e Chaplin, dividendosi la camera d’albergo e un paio di momenti piacevoli fuori dalle scene, recitarono insieme in due tournée teatrali negli Stati Uniti (1910 e 1912). Il giovane Jefferson fu assunto come “sostituto” di Chaplin: evidentemente Karno aveva riconosciuto in lui grandi potenzialità di attore comico, anche se non ebbe occasione di sostituirlo.

Olio

Nel 1926 Stan Laurel, nel ruolo di regista, gira “Get’em Young” dove Oliver è uno degli attori. Il film non parte molto bene, visto che Oliver si ustiona e viene sostituito,per volere di Roach, dallo stesso Stan che in questo modo perde la regia. Nel 1927, però, nascono i primi lavori della coppia Laurel & Hardy, anche se sono ancora ben lontani dall’essere protagonisti della pellicola. Il primo film ufficiale della coppia è “Putting Pants on Philip”, anche se in questa pellicola non ritroviamo le caratterizzazioni dei personaggi a noi noti. Da questo momento comincia il ferreo sodalizio con Hardy. Gli anni d’oro finiscono verso il 1940, quando cessa il rapporto con gli Studi Roach e Laurel & Hardy si rivolgono alla Metro e alla Fox; grandi case cinematografiche che non lasciano alla coppia molto controllo sulle pellicole.

La fine della coppia

Il successo in America comicia a calare e così Stan ed Ollie si recano in Europa, dove la loro fama è ancora grandissima; il successo è immediato. Proprio in Europa girano l’ultimo film “Atollo K” una coproduzione italo-francese che purtroppo si rivela un fiasco (fra l’altro, durante le riprese Stan viene colto da un brutto malore).

Il 14 settembre 1956 Hardy venne colpito da un secondo grave ictus che lo lasciò quasi del tutto paralizzato e incapace di parlare. Ne subì altri due agli inizi di agosto 1957, entrando in un coma dal quale non si riprese più. Hardy morì il 7 agosto 1957 all’età di 65 anni.

E da quel momento anche Stan non recitò mai più, perché senza Babe, tutto era finito. Senza Ollio era morto anche Stanlio.

Gli ultimi anni

Laurel si trasferì nel 1958, a Santa Monica, in un appartamento dell’hotel Oceana. Malgrado le voci di una sua presunta indigenza, generate da un articolo giornalistico del 1959, Laurel visse agiatamente, grazie a investimenti effettuati già dagli anni 1930, nonostante il suo patrimonio fosse stato intaccato dal crollo di Wall Street del 1929, da tasse e assegni di mantenimento dei suoi numerosi matrimoni. Morì di infarto il 23 febbraio 1965, all’età di 74 anni.

La morte

Il funerale fu celebrato alla Church of the Hills del cimitero di Forest Lawn di Hollywood Hills, ove la salma fu poi cremata e tumulata. In una lettera indirizzata due settimane prima all’amico Thomas Sefton, Stan parla di una brutta infezione alla bocca, trattata con applicazioni di raggi X ma di difficile guarigione.


Stan Laurel è stato un vero genio della risata, capace di trarre da ogni spunto elementi per destare ilarità. Ironizzava in modo intelligente e raffinato sulla gente, sul mondo e sulla vita, ma prima di tutto su sé stesso. Si dice che egli, in punto di morte, si sia rivolto all’infermiera dicendole:

«Mi piacerebbe essere in montagna a sciare in questo momento!” l’infermiera chiese:
«Le piace sciare, signor Laurel?»
e Laurel:
«No, lo detesto… ma è sempre meglio che stare qui!»

Dick Van Dyke, amico, protetto e occasionale imitatore di Laurel durante i suoi ultimi anni, ne fece l’elogio in occasione del funerale. Durante la cerimonia, il comico del cinema muto Buster Keaton fu udito dare il suo giudizio sulle grandi capacità dell’attore: “Il più divertente non era Chaplin, né io: era quest’uomo.”