Non migliorano le condizione di salute di Stefano Tacconi, che da quando è stato ricoverato in ospedale lo scorso 23 aprile, colpito improvvisamente da un’ischemia, continua la sua lotta per la vita. Le sue condizioni sono importanti, ma stazionarie e la famiglia spera che da un momento all’altro si risvegli dal coma. In un’intervista rilasciata a “Tuttosport”, il figlio Andrea, che si trovava con il padre al momento del malore, racconta come stanno vivendo in famiglia questo momento difficile:
“Mia mamma va in ospedale al mattino, io alla sera, ogni tanto porto anche i miei fratelli, purtroppo ci lasciano stare per poco tempo, però gli parliamo e lui dà segnali confortanti. Questi momenti ti uniscono ancora di più. Non ho avuto neppure il tempo di spaventarmi, è successo tutto così in fretta. Prima il mal di testa, poi la caduta a terra. Io ho cercato di aiutarlo, ho urlato che chiamassero i soccorsi. Avevo l’adrenalina a ventimila, ero preoccupato per il respiro, d’istinto l’ho girato su un fianco”.
Il ragazzo dice di essere rimasto colpito dalle tante manifestazioni d’affetto ricevute in questi ultimi giorni:
“Sono rimasto colpito dalle tante manifestazioni d’affetto, non me lo aspettavo. Gli juventini hanno sempre amato papà. Glielo dirò quando si sveglierà: gli farà piacere perché l’affetto è reciproco. Mi hanno chiamato tra gli altri Schillaci, Torricelli, Zenga, Maldini. Vuol dire che ha lasciato un segno positivo nel calcio, apprezzato per la sua simpatia”.
Stefano Tacconi il 13 maggio compirà 65 anni e per l’occasione, Andrea, insieme ai fan del padre, sta preparando una sorpresa:
“Il 13 maggio è il compleanno di papà e gruppi di tifosi vogliono venire qui, fuori dall’ospedale, per stargli vicino. Spero che sia già sveglio e possa sentirli”.
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