Steve Scott Harwell, 56 anni, ex cantante e fondatore del gruppo rock Smash Mouth, è morto lunedì mattina nella sua casa di Boise, nell’Idaho. Le condizioni del cantante si erano aggravate nelle ultime 24 ore, ma negli ultimi due anni le sue condizioni di salute era peggiorate. Devastato dall’alcol e con problemi di cuore e di fegato, Harwell nel 2021 aveva lasciato la band, che aveva fondato nel 1994 insieme a Greg Camp, Kevin Coleman e Paul De Lisle. Non era più in grado di affrontare la fatica dei concerti e delle tournée. Una sera si era presentato sul palco in visibile stato di alterazione, senza nemmeno riuscire a pronunciare le parole delle canzoni. Gli Smash Mouth hanno venduto oltre 10 milioni di album in tutto il mondo, arrivando a una nomination ai Grammy: tra le canzoni più note, proprio All Star, poi Walkin’ on the Sun e I’m a Believer.
Il ricordo della band
La sua band lo ricorda così: «Steve Harwell era vero americano. Un personaggio più grande della vita stessa, che si è alzato nel cielo come un fuoco d’artificio». Steve «dovrebbe essere ricordato per la sua incrollabile concentrazione e l’appassionata determinazione nel raggiungere la vetta della celebrità nel pop. E il fatto che abbia raggiunto questo obiettivo quasi impossibile con un’esperienza musicale molto limitata rende i suoi successi ancora più eccezionali. I suoi unici strumenti erano un fascino e un carisma irrefrenabili, la sua ambizione impavida e spericolata». Una vita «vissuta a tutto gas, bruciando brillantemente attraverso l’universo prima di spegnersi».
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