Il frontman degli Aerosmith, Steven Tyler, si schiera contro Donald Trump per la terza volta, sempre per lo stesso motivo: non vuole che il Presidente americano usi le canzone degli Aerosmith durante i suoi eventi di propaganda politica e convention.
Il “veto” arriva dopo che Trump ha aperto lo scorso martedì un raduno al Civic Center di Charleston, West Virginia, sulle note di “Livin’ on the Edge”, storico successo del 1993 scritto da Tyler, Perry e Mark Hudson. Il tema non è nuovo visto che il cantante aveva già reso noto il suo pensiero all’epoca della campagna elettorale, quando Trump aveva utilizzato la celebre “Dream On” per i suoi comizi.
Stavolta Tyler è passato alle vie legali, con una lettera scritta dal suo avvocato Dina LaPolt, decisa a far leva sul fatto che Trump sappia benissimo che ha bisogno di un’autorizzazione scritta per usare le canzoni degli Aerosmith, quindi le sue azioni sono intenzionali.
«Come abbiamo chiarito in numerose occasioni – si legge nella lettera riportata da Variety – il signor Trump sta creando la falsa impressione secondo cui il nostro cliente abbia dato la sua autorizzazione per l’uso della sua musica e che addirittura sostenga la presidenza del signor Trump».
Sono state date 24 ore di tempo a Trump per rispondere alle ‘accuse’, altrimenti il Presidente sarà accusato di violazione dei diritti di privacy e di marchio registrato.
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