Nel 1993 il duo di registi Rocky Morton e Annabel Jankel portò sul grande schermo una delle prime trasposizioni cinematografiche basate su un videogioco: Super Mario Bros.
Il film è tratto dalla serie di Mario, ma non segue quasi per nulla il materiale originale della serie, bensì ripropone il tutto in chiave cyberpunk. L’avventura si svolge a Brooklyn, mentre il Regno dei Funghi viene sostituito dal Paese dei Dinosauri di Super Mario World, tuttavia molto diverso dalla versione viodeoludica. Dopo aver venduto i diritti, infatti, la Nintendo sostanzialmente non ebbe più alcun coinvolgimento nel film e ha dato ai realizzatori la libertà di fare ciò che volevano con il materiale. I due registi, in pratica, cercarono di fare qualcosa di simile al Batman di Tim Burton o, in misura minore, al film del 1990 sulle Tartarughe Ninja, che avevano dimostrato che le proprietà tradizionalmente considerate “per bambini” potevano essere trattate in un modo più oscuro e più orientato agli adulti.
Benché gli effetti speciali fossero di qualità e sorprendenti per l’epoca, Super Mario Bros venne fortemente stroncato dalla critica, che definì la trama confusa e senza senso. Il risultato di questa confusione fu dovuto principalmente al fatto che la sceneggiatura del film venne cambiata più e più volte, anche una settimana prima di cominciare le riprese: Mmolto spesso, gli attori si presentavano sul set con poca o nessuna idea di cosa stessero effettivamente girando quel giorno.
L’operazione si rivelò dunque un completo fallimento finanziario, con un incasso totale di circa 39 milioni di dollari a fronte di un budget di 42-48 milioni, ma a distanza di quasi 30 anni la pellicola si è ritagliata un giusto spazio tra i titoli cult dell’epoca.
Trama
Mentre a Brooklyn le ragazze cominciano misteriosamente a scomparire dalle strade, un’affascinante ricercatrice di dinosauri, Daisy, chiede aiuto ai Mario Bros., per liberare dall’acqua uno scavo archeologico. Giunti nei pressi del tunnel acquitrinoso, i due fratelli vengono inghiottiti da un misterioso varco e giungono nell’incredibile dimensione parallela abitata da rettili giganteschi che sono stati generati milioni di anni prima dall’esplosione di un’enorme meteorite. Questo mondo violento chiamato Dinohattan è a corto d’acqua e i rettili rischiano l’estinzione se il loro leader Koopa non riuscirà ad impadronirsi del frammento di meteorite che Daisy porta al collo per ritornare al mondo terreno, ricco di risorse naturali e per distruggere gli “umani” che lo abitano. Sarà compito di Mario e Luigi difendere il prezioso monile e liberare Daisy e le ragazze di Brooklyn prigioniere di Koopa e dei suoi sgherri, i crudeli Goombas che le minacciano con la più temibile delle pene, la de-evoluzione…
Il più grande rimpianto di Bob Hoskins
In apertura vi abbiamo già raccontato del clima di incertezza che accompagnò la sceneggiatura del film per tutto il tempo delle riprese. Beh, sappiate che l’atmosfera sul set fu anche peggio. Tutti gli attori erano scontenti di quello che stavano facendo e odiavano i due registi. In primis, Bob Hoskins, che in diverse interviste ha descritto con queste parole la sua esperienza:
“È stato un fot**to incubo. L’intera esperienza è stata un incubo. C’era una squadra di marito e moglie alla regia, la cui arroganza era stata scambiata per talento. Dopo così tante settimane, il loro stesso agente li licenziò e portò via dal set! Due fot**ti idioti.”
Pensate che quando accettò la parte, Hoskins non sapeva neppure che il film fosse basato su un gioco! Lo scoprì solo grazie al figlio, che gli chiese a cosa stesse lavorando. Quando Hoskins gli disse il titolo del film, suo figlio lo capì immediatamente e gli mostrò il gioco sul suo Nintendo.
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