Susanna Messaggio è stata intervistata dal Corriere della Sera dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera, ecco un estratto:
Mike. Un lunghissimo sodalizio, da «Bis» a «Telemike». Che tipo era?
«Proprio come lo vedevate sugli schermi. Difficile ma generoso, puntiglioso e pieno di calore. Voleva giocare a tennis con noi e soprattutto voleva vincere. Una sera “il signor No” (lo sceneggiatore Ludovico Peregrini, ndr) mi supplicò di lasciarlo vincere sennò non si andava più a casa. Mi ricordo quando portava Leonardo, il più piccolo, in studio: quante volte l’ho tenuto in braccio. Quando poi il ragazzo crebbe e andò a Londra Mike si disperava perché faceva rumore nelle feste in casa con gli amici. Si confidava spesso con me, mi ha sempre rispettata».
E intanto lei continuava a studiare. È vero che è diventata anche giornalista?
«Sì, ma oggi sono solo pubblicista. Riconsegnai la tessera quando mi proposero un celebre spot di pannolini per bambini con un famoso ippopotamo, Pippo. Mi offrivano tanti tanti soldi, capisce».
Pippo, che ricordi…
«Lo sa che dentro quel pupazzo c’erano gli operai disoccupati della Fiat? Lo spot si girava a Torino, loro animavano il fantoccio dall’interno».
Si guadagnava tanto con la pubblicità?
«Erano altri tempi. Si guadagnava con gli spot ma anche con le copertine di Vestro e Postalmarket, sapesse quante ne ho fatte. Mike però mi incitava a studiare, “devi prendere trenta”, mi diceva. Lui voleva una figlia femmina a tutti i costi, perché aveva avuto tre maschi. Forse un poco sono stata sua figlia».
fonte CORRIERE
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