L’ospite speciale di questo venerdì a Cannes era lui, Sylvester Stallone. Con i suoi 43 anni di carriera, Sly è approdato alla Croisette accolto da un bagno di folla per presenziare ad una masterclass e mostrare in anteprima le prime immagini di Rambo V. Stasera, inoltre, una proiezione speciale della versione restaurata del primo Rambo -First Blood.
All’ingresso sul palco della sala Debussy, Stallone, vestito con abiti informali, ha risposto con un colloquiale “Yo” alla standing ovation che gli è stata rivolta. L’incontro si è protratto con un’ora e mezza di conversazione senza filtri in cui sono emerse moltissime curiosità, tra le risate e gli applausi del pubblico.
Parlando del suo ultimo lavoro in Rambo V, Stallone ha detto “In ogni film Rambo non torna mai a casa, è sempre nella giungla o in Afghanistan. Nel nuovo film, arriva a casa, ma è come se non lo facesse. È lì, ma non c’è. La storia ruota tutta intorno a questo. Una volta uscito da casa, non ha più il controllo. È il mondo che lo controlla.”
L’attore si è poi soffermato sulle differenze i suoi personaggi più popolari, Rambo e Rocky. “Rambo affronta il lato oscuro della natura umana, come tanta gente è costretta a farlo. Rocky è diverso, è più ottimista” ha detto, “in questi due personaggi c’è del pessimismo e dell’ottimismo.”
Per quanto riguarda la saga pugilistica, Sylvester Stallone ha dichiarato di avere ancora “una grande idea” su Rocky, senza scendere nei particolari, ma dicendo solo che la storia potrebbe vertere su Rocky che “trova un tizio immigrato illegalmente e da lì costruire qualcosa di grosso”.
Ha poi riflettuto sulla sua parabola professionale, passata dal parcheggiare le macchine nei primi anni ’70 a essere protagonista di una saga da premio Oscar come Rocky. “La vita può cambiare così velocemente. Puoi avere 100 idee sbagliate e solo una giusta, ma è quella giusta che conta. I fallimenti ti rendono più intelligente, i successi più stupido.”
Fonte: Deadline
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