Oggi l ‘attore Jean-Claude Van Damme, nato il 18 ottobre 1960, spegne 57 candeline!
Il padre, ritenendo che fosse di stazza troppo minuta, lo introduce alle arti marziali. All’età di undici anni il figlio comincia ad esercitarsi presso il Centre National De Karate a Ixelles (Belgio) sotto la guida del maestro Claude Goetz. Dopo quattro anni, si guadagna un posto nel Belgium Karate Team. Inizia col Shotokan Karate, per poi passare al Kickboxing, Taekwon-Do e Muay Thai. A sedici anni avvia a tutti gli effetti la sua carriera nelle arti marziali prendendo parte a numerose competizioni. E, una volta raggiunta la maggiore età, apre anche una palestra, la “California Fitness Center”. Nel 1981 ha un piccolo ruolo in una pellicola francese, “Rue Barbare”, di Gilles Béhat. Il film non passa alla storia, ma l’esperienza della recitazione lo entusiasma talmente tanto, che intende diventare attore, e, con i soldi guadagnati dalla vendita della palestra, parte alla volta di Los Angeles. Qui frequenta un corso di inglese e si mantiene svolgendo qualsiasi tipo di mestiere: fa il muratore, consegna pizze a domicilio, guida la limousine e, raccomandato da Chuck Norris, lavora anche come buttafuori in un club. Lo stesso Norris gli offre una prima piccola parte in “Rombo di tuono”(1984), di Joseph Zito, ma si rivela un lavoro di poco conto che non desta l’interesse di nessun agente. Anche la partecipazione a “Kickboxers – Vendetta personale”(1985), di Corey Yuen, non si rivela più fortunata. Un giorno, camminando per strada, Van Damme si imbatte nel produttore della Cannon Pictures. Coglie l’occasione per mostrare tutta la sua destrezza con le arti marziali e viene scritturato come protagonista di “Senza esclusione di colpi”(1988), di Newt Arnold. Sulle prime, anche questo film sembra essere l’ennesimo fallimento: viene girato ad Hong Kong e, una volta finito, si rivela così deludente da decidere di rimandarne l’uscita di due anni. Fondamentale, allora, si rivela la tenacia di Van Damme che preme per procedere ad un nuovo montaggio e fa sì che si proceda al lancio del film nelle sale. Viene proiettato prima in Malesia e in Francia, poi in America rivelandosi un vero e proprio successo. A partire da questo momento, il successo arride a ‘The Muscles from Brussels’, come viene soprannominato Van Damme, e la carriera comincia ad andare a gonfie vele, complice anche una bella presenza che non guasta mai. Si ricordano: “Cyborg”(1989), di Albert Pyun; “Lionheart: scommessa vincente”(1990), di Sheldon Lettich, dove recita e cura la sceneggiatura; “I nuovi eroi”(1992), di Roland Emmerich, e “Timecop – indagine dal futuro”(1994), di Peter Hyams, che sbanca letteralmente i botteghini. Sul finire degli anni Novanta, dopo la prima volta dietro la macchina da presa con “La prova”(1996), la sua buona stella si eclissa un po’. Negli anni Duemila cerca di rifarsi e di non deludere i fan di sempre, ma le sue interpretazioni/esibizioni hanno decisamente perso lo smalto di un tempo. Si è sposato cinque volte, convolando a nozze due volte sempre con la culturista Gladys Portugues, con cui è attualmente sposato. Ha avuto problemi con la giustizia per guida in stato di ebbrezza e si è dovuto disintossicare dall’uso di cocaina. Le scene di combattimento dei suoi film sono così violente, che non ha mai voluto girarle in America per paura di essere citato in giudizio. Ha ispirato il personaggio di ‘Johnny Cage’ per il gioco interattivo “Mortal Kombat”. Strano ma vero, ama la musica classica soprattutto Beethoven.
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