Quentin Tarantino ha fatto rivivere la leggenda di Bruce Lee sugli schermi due anni fa, quando è uscito al cinema il suo nono film C’era una volta a…Hollywood. Nel film la star delle arti marziali è stata interpretata da Mike Moh e la cosa ha ricevuto un bel po’ di critiche, anche dalla famiglia stessa di Bruce Lee (sua figlia si è battuta tanto contro il ritratto del padre fatto da Tarantino). Il regista, però, si è sempre difeso, nonostante anche la Cina si fosse rifiutata di far uscire il film nel proprio Paese, proprio per via di questo personaggio.
“Capisco che la figlia sia un po’ infastidita dal ritratto che faccio di suo padre, ma quello che dice il resto mi interessa poco”, dice il regista premio Oscar. La scena in cui appare Bruce Lee vede coinvolto anche il personaggio di Brad Pitt, lo stuntman Cliff Booth. I due si sfidano in una scena di combattimento sul set de Il Calabrone Verde dopo che Lee, indubbiamente in modo arrogante, dice che lui potrebbe vincere anche contro il grande Muhammad Ali. Lo stuntman di Pitt vince la sfida, scaraventando Bruce Lee sul cofano di un’auto. “Se Cliff avesse davvero combattuto contro Bruce Lee in un torneo di arti marziali al Madison Square Garden, non avrebbe avuto alcuna possibilità. Ma in una rissa di strada, a causa del suo passato violento, avrebbe ucciso Bruce Lee in un attimo. Bruce Lee era irrispettoso nei confronti degli stuntmen americani e li picchiava sempre. Alcuni addirittura si rifiutavano di lavorare con lui. Era un tipo molto arrogante”.”, spiega Tarantino.
Ora, dalle pagine di The Hollywood Reporter, arriva una risposta articolata da parte di Shannon Lee, con il titolo di “Quentin Tarantino odia Bruce Lee? O lo aiuta semplicemente a vendere libri?” Nell’articolo, si legge:
“Potete immaginare come io sia abituata al fatto che la gente veda solo un lato di mio padre, trasformandolo in caricatura. È successo fin da quando è morto. Ma solitamente, da qualche parte in quella caricatura c’è nascosto un briciolo di amore per la persona e il suo lavoro. Ma non succede con Quentin Tarantino. Sono stufa di uomini bianchi a Hollywood che travisano la sua fiducia, la sua passione e il suo talento, trovando poi necessario marginalizzare lui e il suo lavoro. Sono stufa di uomini bianchi a Hollywood che pensano sia troppo difficile credere che Bruce Lee potrebbe essere stato bravo in ciò che faceva e saperlo fare meglio di loro.”
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