Teo Teocoli è stato intervistato da il Giornale.it dove ha ripercorso la sua carriera e ha raccontato alcuni aneddoti importanti a cominciare dal famoso Derby di Milano, lo storico locale:
Boldi, Cochi e Renato, Beruschi, i Gatti di Vicolo Miracoli eccetera. Chi è stato il più grande?
«Enzo Jannacci, anche se non sapeva ballare (sorride – ndr). In quel luogo succedeva di tutto, si creavano linguaggi, immagini, storie. Era una fucina di battutisti, nascevano i gerghi. Ricorda Guido Nicheli, sa Dogui, ossia Zampetti? Ecco noi parlavamo proprio così quando volevamo rendere una certa idea. Lui mi chiamava Yoghi perché dormivo sempre. Diego Abatantuono chiese di stare dietro a me e Boldi sul palco per imparare. Aveva un impermeabile bianco e la gente rideva… Gli spettacoli erano lunghissimi, andavano avanti fino alle 3 e quando il comico di turno diceva e ora per finire… qualcuno in sala diceva sempre ecco, bravo. Poi si andava al Capolinea, poi a fare colazione, poi a prendere i giornali. L’unico momento in cui Milano si fermava era tra le 6.45 e le 7. In giro era il deserto. E io mi godevo quel quarto d’ora. Poi iniziava la città».
Poi arriva la tv.
«Con Boldi e Gaspare e Zuzzurro andammo da Berlusconi a Villa San Martino. Parlammo, fece delle proposte, non ero d’accordo e dissi: Lei costruisca pure Milano 2 che io faccio il mio mestiere. Fui praticamente accompagnato alla porta. Aspettai in auto un’ora e mezza prima che gli altri uscissero. Ma qualche anno dopo fu proprio Berlusconi a richiamarmi nelle sue tv, aveva riconosciuto il mio talento».
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