Teo Teocoli è stato intervistato dal Corriere della Sera dove ha raccontato alcuni aneddoti sulla sua carriera, ecco un estratto:

Com’è era una giornata di Teocoli da cabarettista? 

«Direi piuttosto la nottata perché si andava a dormire alle tre del mattino. Il Derby era un locale dove si rideva, si ballava e dove si ascoltava jazz; c’erano di continuo nuove leve e poi arrivarono anche i Faletti e gli Abatantuono, la nuova generazione rispetto alla nostra. E poi arrivavano come ospiti i grandi: il Quartetto Cetra, Fred Bongusto e Charles Trenet giusto per dare un’idea».

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Cosa ricorda di quel periodo? 

«A notte fonda tornavamo dal Derby nel monolocale che affittavamo con Enzo Jannacci, Renato Pozzetto e Cochi Ponzoni. Dormire era impossibile: Enzo passava il resto della nottata a ripetere le pagine dei suoi libri di medicina e a parlare con le provette. A un certo punto ho creduto che dovessimo diventare tutti medici».

Jannacci era una figura centrale 

«Io gli stavo sempre dietro per imparare, già da giovane era l’Enzo che poi sarebbe diventato famoso: surreale, istrionico e con la battuta pronta. Una notte Renato (Pozzetto) ha mal di testa e Jannacci serissimo gli fascia tutta la testa dicendo che era il miglior rimedio “scientifico” per il suo malanno».

FONTE CORRIERE