Sono passati esattamente 23 anni da quando The Blair Witch Project usciva al cinema. Un’attesa spasmodica che ebbe conclusione a settembre quando il film arrivò in Italia.
L’ORIGINALE CAMPAGNA PROMOZIONALE
In un’epoca senza social, senza Youtube e con la paura del Millennium bug alle porte, il primo grande bluff del web trovò un terreno fertile. Molti ricordi sono legati alla campagna marketing: il sito ufficiale del film fu letteralmente preso d’assalto perchè la convinzione globale era che i ragazzi fossero scomparsi sul serio e il ritrovamento delle videocamere stuzzicò molto l’attesa del film. Fu grazie al passaparola sulla Rete (ricordiamo del 1999) che un film girato da due perfetti sconosciuti con mezzi assolutamente artigianali, e costato poche decine di migliaia di dollari, ne ha incassati oltre duecento milioni (400 miliardi delle vecchie lire, più o meno). Al fine di ad alimentare la presunta a veridicità del documentario, il primo strumento fu quella di portare la gente a credere che i realizzatori del documentario, i tre giovani filmmaker protagonisti del film, erano davvero “dispersi e presunti morti”, facendo scomparire i tre attori dalla circolazione e avviando un grande passaggio di volantini per le strade (addirittura durante il Festival di Cannes), con la foto dei tre ragazzi e la scritta “Missing” che spinse il pubblico a interrogarsi sulla vicenda.
IL PRIMO TRIONFO DI INTERNET
A fine millennio tutta l’umanità capì che Internet avrebbe cambiato drasticamente la vita di tutti. Perché alla radice del successo di The Blair witch project, o come vuole la traduzione italiana Il mistero della strega di Blair, nel 1999, c’è una semplice leggenda metropolitana mandata online, con tanto di sito-verità: il racconto della scomparsa, nel ’94, di quattro giovani cineasti in una foresta del Maryland, e di cui, qualche anno più tardi, è stato ritrovato un agghiacciante filmato in presa diretta. Realtà? No, fu una vera bufala, ma con tanta presunzione di verità. Per cui non sorprende che alla storia abbiano creduto, decine di milioni di navigatori in tutto il mondo, che a loro volta hanno diffuso la leggenda presso amici e conoscenti. Conseguenza: già al suo uscire negli Usa, la pellicola registrò il tutto esaurito ai botteghini ma i commenti fuori la sala furono i peggiori di sempre. Ancora oggi, interpellando uno dei miei amici del liceo che andò a vedere il film, c’è un pensiero unanime sul grande bluff:
“Fu un’attesa assurda, ricordo il trailer che veniva trasmesso ovunque. Quando ho saputo che in realtà era tutto finto ci rimasi male. Fu una grande operazione di marketing…”
La pellicola costata appena 60 mila dollari, guadagnò oltre 248 milioni. The Blair Witch Project rimane ad oggi uno dei film più redditizi della storia. Per ogni dollaro speso per produrlo ne sono stati guadagnati 10.931.
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