Il film

Capolavoro di David Lynch. Uscito nel 1980 il film è basato sulla vera storia di Joseph Merrick: un’emozionante rappresentazione del nostro rapporto con la diversità.

La trama

ambientato a Londra nella seconda metà dell’Ottocento e segue la vera storia di Joseph Merrick (John Hurt), un giovane deforme costretto a esibirsi insieme ad altri fenomeni da baraccone in uno show di strada gestito da un uomo malvagio, Bytes (Freddie Jones).
Durante uno di questi spettacoli in giro per la città, il protagonista, soprannominato Uomo elefante a causa della Sindrome di Proteo che gli deturpa il volto, viene notato da un dottore, Frederick Treves(Anthony Hopkins), che lo porta con sé in ospedale per mostrarlo ai colleghi. Per non spaventare le infermiere, Merrick viene messo in isolamento sotto le cure della caposala, Madre Shead (Wendy Hiller), contro il parere del Direttore Carr Gomm (John Gielgud), che non vuole tenere in clinica persone incurabili.
Ma l’Uomo elefante si rivela col tempo una persona sensibile e intelligente, qualità che aveva tenuto nascoste per evitare di essere maltrattato dal suo aguzzino Bytes.
Nel frattempo la storia di Merrick arriva fino alla corte della regina Vittoria, che decide di istituire un fondo monetario per pagargli le cure. Nonostante l’uomo riceva le attenzioni di moltissime persone, tra cui una famosa attrice teatrale, il dottor Treves e Madre Shead si chiedono se non lo stiano trattando ancora come un fenomeno da baraccone.
Quando finalmente arriva la notizia che i fondi per il mantenimento permanente di Merrick sono stati finanziati, l’Uomo elefante viene rapito dal malvagio Bytes, cambiando completamente le sorti del suo destino…

L’attore

Dietro la maschera, sotto le vesti di quell’Uomo Elefante con il quale tanto empatizziamo durante il film, C’è il grande John Hurt. Nato in Inghilterra, è stato tra i più noti attori nel mondo del cinema e del teatro. Nella sua carriera vinse quattro Bafta su sette nomination. Ottenne anche due nomination al Premio Oscar, una per Fuga di mezzanotte e una proprio per The Elephant Man.

Nel 1979 è nel cast di Alien, dove è il dottor Kane: è lui il protagonista di una delle scene più terrificanti del film, in cui è ucciso dal cucciolo alieno che “nasce” dal suo petto.

Nel 1984 è ancora una volta una vittima: è infatti Winston Smith nell’adattamento cinematografico di 1984 di George Orwell. Negli anni seguenti Hurt partecipa a numerose produzioni, ma non sempre di primo livello. Lo troviamo tuttavia, anche se non con ruoli da protagonista, in Cowgirl di Gus Van Sant (1993), Rob Roy (1995), Dead Mandi Jarmusch (1995), Contact di Zemeckis (1997).

Dopo il 2000

Nel 2001 si ritaglia un cameo di lusso in Harry Potter e la pietra filosofale dove è Olivander, il costruttore di bacchette magiche. Ritornerà nel ruolo dieci anni dopo, negli ultimi due film che chiudono la saga del maghetto. Lo vediamo anche in HellBoy e V per Vendetta. Nel 2011 è in La talpa di Tomas Alfredson e Melancholia di Lars von Trier.

Nel 2015 gli viene diagnosticato un cancro al pancreas, nonostante questo continua a lavorare. La sua ultima apparizione cinematografica è nel 2016 in Jackie di Pablo Larraín, basato sulla vita di Jacqueline Kennedy, dove è il padre gesuita Richard McSorley. La morte arriva purtroppo il 25 gennaio del 2017.