Tra i film più amati della stagione natalizia, The Family Man occupa sicuramente i primi posti della Top 10. Uscito nel 2000 per la regia di Brett Ratner, il film vede protagonista la coppia Nicolas Cage – Tea Leoni nei panni rispettivamente di Jack e Kate.
Trama
Nel 1987 Jack Campbell (Nicolas Cage) lascia la sua fidanzata (Tea Leoni), decidendo di rinunciare alla vita di famiglia per la carriera. Tredici anni dopo è un ricco broker e frenetico single di Wall Street, super pagato e con uno stile di vita agiato, mentre Kate è soltanto un ricordo lontano. Di punto in bianco, in seguito ad un peculiare incontro con uno sconosciuto, Jack si ritrova da un giorno all’altro a vivere un’altra vita, ovvero la vita che avrebbe potuto avere se avesse preso una decisione diversa 13 anni prima. Ed ecco che si risveglia in una disordinata camera da letto nel New Jersey, accanto a Kate, con un neonato che piange nella stanza accanto ed una bambina di sei anni che lo chiama papà. Un disorientatissimo Jack dovrà fare i conti con questa ‘dimensione parallela’, traendone le sue conclusioni personali.
Pur non potendo essere considerato un vero e proprio remake, il film trae lo spunto di fondo, e in particolare la figura dell’ “inviato dal cielo” che opera l’incantesimo di una vita diversa da quella reale, dal celebre film del 1946 La vita è meravigliosa di Frank Capra.
La genesi di The Family Man
Al timone della regia troviamo Brett Ratner, già noto all’epoca per i suoi lavori con Traffico di diamanti (1997) e soprattutto Rush Hour (1998).
In un video trovato su YouTube, Ratner ha raccontato la genesi di The Family Man, di come all’inizio non volevano farglielo fare e soprattutto com’è riuscito a tirare in ballo Nicolas Cage, anche lui restio. Dalle sue parole, scopriamo che non esitò a ricorrere ad alcuni gesti di furbizia e che in realtà convinse Cage con l’inganno!
«Quando lessi lo script di “The Family Man” piansi come un bambino! – racconta Ratner, “Chiamai la mia agente e le dissi: “Devo fare assolutamente questo film”. Mi crollò il mondo addosso quando lei qualche giorno dopo mi disse che lo studio non voleva me come regista, perché non mi consideravano troppo un tipo da The Family Man. Allora architettai una strategia. Chiesi ad un rinomato giornalista di farmi un’intervista nella quale mi chiedeva quale fosse il progetto al quale ero più attaccato al momento. La mia risposta fu “È buffo che tu me lo chieda. Paradossalmente il film che voglio fare di più è quello in cui non vogliono assumermi, The Family Man.” Tutti i vari studi lessero l’articolo e rimasero basiti da questa cosa. A quel punto era fatta, mi assunsero.
Una volta al timone del film, feci una richiesta. “Voglio Nicolas Cage in questo film”. “Non riuscirai mai a convincerlo” – fu la loro risposta. Avevo ottenuto il film, potevo ottenere anche Nicolas. Allora sapete cosa feci? Chiamai alcuni cari amici di Nicolas, da Sean Penn a Charlie Sheen e cominciai a far loro delle domande. “Che tipo di macchina guida Nicolas?” “Ferrari”, “Che marca di abiti indossa?” “Zegna”.
Chiamai gli sceneggiatori e dissi loro di mettere tutti questi dettagli nel copione, “Jack è un uomo che guida Ferrai e indossa abiti eleganti di Zegna”. A quel punto feci consegnare il copione a Nicolas Cage che dopo quale giorno mi chiama e mi fa: “Ma questo sono praticamente io!”. Ci incontrammo per un meeting e riuscii a convincerlo, dopo tanti no.”
Questa lezione è per dirvi che sono riuscito con determinazione a ottenere tutto, anche di fronte a tante porte in faccia. E sono ancora più fiero perché credo che sia il mio miglior film».
A proposito di Ferrari…
La Ferrari che si vede nel film, modello 550 Maranello, era appartenuta davvero a Nicolas Cage. L’attore se l’era venduta circa un anno prima delle riprese, per poi ritrovarsela di nuovo sul set!
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