The Informer: la recensione

The Informer, il film diretto da Andrea Di Stefano, vede protagonista Pete (Joel Kinnaman), un ex militare addetto alle operazioni speciali, congedato con onore.
Costretto a usare violenza per difendere sua moglie (Ana de Armas), Pete viene arrestato e rinchiuso in prigione. Due agenti dell’FBI (Rosamund Pike e Clive Owen) gli però offrono la possibilità di una liberazione anticipata a condizione che diventi un loro informatore e che usci le sue abilità di ex militare per aiutarli a incastrare il più potente boiss della criminalità newyorkese, The General. Quando però l’operazione per permettere la liberazione di Pete provoca la morte di un agente di polizia sotto copertura, l’uomo si ritrova in mezzo al fuoco incrociato tra criminali e FBI.

Stefano Sollima non è il solo a fare bei film con una ricca produzione americana ora c’è anche Andrea di Stefano. Dopo il debutto internazionale con Escobar – Paradiso perduto con Benicio del Toro, ha portato in sala The Informer tratto da uno script tratto da un best-seller svedese. Il risultato è un ottimo prodotto che incarna i caratteri sia dello spy movie con quello del prisoner movie.

Bisogna essere molto pazienti per seguire il film che conta si basa su personaggi che si intrecciano tra loro e rende lo spettatore in ansia per tutta la durata della pellicola. Forse magari i troppi tempi di attesa rendono pesante la visione ma le scene d’azione compensano questo piccolo difetto.

Il cast ricco di attori importanti dona al film molto prestigio. Tutti quanti recitano nel miglior modo possibile. Clive Owen, Rosamund Pike e Joel Kinneman sono perfetti. Menzione speciale per quest’ultimo oramai avviato verso il successo dopo la serie THE KILLING e il flop del nuovo Robocop

“The Informer” riesce a distinguersi tra i molti film d’azione che siamo abituati a vedere e merita di essere visto da tutti gli amanti del cinema d’azione.