Il film

Ti presento i miei è la commedia brillante uscita nel 2000, primo fortunato capitolo di quella che poi è diventata una vera e propria trilogia cinematografica, Mi presenti i tuoi? nel 2004 e Vi presento i nostri nel2010, guidata da Robert De Niro e Ben Stiller.

La trama

il film segue la storia di Greg Fotter (Ben Stiller), un infermiere follemente innamorato della sua fidanzata Pam (Teri Polo). Il suo amore è così solido e sicuro che l’uomo è pronto a fare il grande passo: tuttavia, prima che abbia occasione di fare la proposta alla sua amata, Pam gli dice che sua sorella minore sta per sposarsi e che tutti sono invitati a New York per partecipare alle nozze improvvise. Greg ha quindi tempo per riflettere su come fare la propria dichiarazione a Pam e il viaggio, nella sua mente, si presenta come un’occasione per conoscere già la famiglia di quella che spera essere la sua futura moglie. Tuttavia le relazioni interpersonali tra Greg e il futuro suocero Jack (Robert De Niro), ex membro della Cia, non partono sotto i migliori auspici e ben presto Jack cercherà di fare di tutto per convincere sua figlia a lasciare un uomo che lui non reputa alla sua altezza.

De Niro

De Niro ha fatto di tutto per far sì che l’astio che Jack prova nei confronti del genero risultasse credibile e coerente. Questo perché Robert De Niro scelse di lavorare in Ti presento i miei per proseguire la sua scelta di concentrarsi nelle pellicole di genere comedy, dopo aver dato tanto in ambito drammatico. Una decisione che aveva preso già a partire dal film Terapie e pallottole, uscito l’anno prima. Questa scelta di cambiare radicalmente il tono dei film in cui partecipava lo spingeva a lavorare con estrema precisione e professionalità, per rendersi credibile anche in ambiti del tutto nuovo per lui, al punto di mettersi in prima linea per migliorare il suo stesso personaggio.

Proprio per questo, come racconta il sito dell’Internet Movie Data Base, Robert De Niro scelse di seguire il metodo dell’Actor’s Studio, decidendo di mantenere le distanze da Ben Stiller durante le riprese, così da preservare il senso di distacco e superiorità che il personaggio di Jack prova per quasi tutta la durata del film. Come riporta l’Enciclopedia Treccani, il metodo dell’Actor’s Studio, che si basa su quello di Stanislavskij, invita gli attori ad abbandonare la loro natura istrionica: gli interpreti devono dunque abbandonare qualsiasi atteggiamento finto, costruito o artificiale e passare allo stato creativo, in cui si trovano a provare le stesse cose che si suppone provino i loro personaggi. Anche per Ti Presento i miei, dunque, De Niro scelse di non fingere e si aiutò nella creazione del suo rapporto con Greg comportandosi come se ci fosse della freddezza direttamente con Ben Stiller.

Inoltre, proprio per preservare questo senso di autenticità ricercata in ogni modo, De Niro all’inizio chiese di poter addestrare personalmente il gatto che si vede in Ti presento i miei. Tuttavia, poco prima che la produzione iniziasse in modo effettivo, Robert De Niro si rese conto che il suo proposito di addestrare Sfigatto gli avrebbe portato via numerosi mesi e che perciò non era una cosa fattibile. Decise allora di portarsi sempre in tasca dei croccantini, rendendo così molto più facile e immediato instaurare un rapporto cooperativo con il felino.

(Fonte: ilgiornale.it)