Aveva già fatto parlare di se prima dell’uscita al cinema grazie ad un ‘trailer’ un po’ speciale, creato come videoclip del singolo Immigrato, ma ora che è ufficialmente nelle sale, “Tolo Tolo” di Checco Zalone è diventato un argomento ancora più piccante.
Questa volta, infatti, il comico pugliese ha voluto trattare un tema più delicato rispetto ai suoi precedenti lavori, ovvero quello dell’immigrazione e gli sbarchi via mare. Una tematica d’attualità che non è passata inosservata tra alcuni esponenti della politica italiana, che hanno reso pubblico il loro parere del film.
All’uscita della canzone Immigrato era stata manifestata qualche inquietudine e diffidenza dagli ambienti di sinistra, i quali avevano addirittura additato Zalone come razzista (indubbiamente non capendo il senso del videoclip). Ora invece la situazione si è praticamente ribaltata, ed è la destra a trovarsi lontana dall’apprezzamento del film.
Un commento negativo è arrivato da Ignazio La Russa, il quale ha definito il film di Zalone scarso e noioso:
“Ho appena visto la prima di TOLO TOLO: zero applausi alla fine. Oltretutto anche scarso e noioso. Servirebbe ‘soddisfatti o rimborsati.‘
Ho appena visto la prima di TOLO TOLO: zero applausi alla fine. Oltretutto anche scarso e noioso. Servirebbe “soddisfatti o rimborsati”.#ToloTolo #Cinema pic.twitter.com/AhT1dVhMTj
— Ignazio La Russa (@Ignazio_LaRussa) 1 gennaio 2020
Tra i commenti in risposta al tweet di La Rusa c’è quello di Anna Rita Leonardi di Italia Viva: “Grazie. Se non è piaciuto a lei, significa che è davvero contro i fascisti razzisti. Adesso sì che andrò a vederlo!”.
Di parere opposto al Vicepresidente del Senato c’è Enrico Letta:
“Son tra quel milione di italiani che ha visto #ToloTolo il giorno dell’uscita. Bello e coraggioso. Meglio dei precedenti. Bravo #CheccoZalone. Curioso ora di vedere certe reazioni”.
Son tra quel milione di italiani che ha visto #ToloTolo il giorno dell’uscita. Bello e coraggioso. Meglio dei precedenti. Bravo #CheccoZalone. Curioso ora di vedere certe reazioni.
— Enrico Letta (@EnricoLetta) 2 gennaio 2020
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