Tonino Lamborghini, l’erede della casa automobilistica omonima, ha convocato la stampa, nel Museo Ferruccio Lamborghini, a Funo di Argelato, per parlare di un caso che va ormai avanti da diverso tempo. Si tratta della presunta figlia, la napoletana Flavia Borzone, assolta dal Tribunale di Bologna dall’accusa di diffamazione contro l’imprenditore, mentre sua madre, la cantante lirica Rosalba Colosimo, è stata condannata per lo stesso motivo:

“La vivo male perché tocca la mia famiglia, io di guerre ne ho fatte tante, ma non la mia famiglia, Non voglio che il mio nome venga sputtanato, la mia famiglia pure e la gente non venga ingannata da informazioni grossolane, generiche e approssimative”.

Lamborghini ammette la relazione con la mamma di Borzone ma non di averci fatto una figlia. Il loro flirt risale agli anni Ottanta. Quanto alla paternità, l’imprenditore è piuttosto chiaro, Flavia Borzone non è sua figlia:

“Chi vivrà vedrà, io mi batterò per la verità fino all’ultimo. Se mi proponessero di fare il test del Dna aprioristicamente dico di no, perché ho avuto tante donne, prima di mia moglie, dovessi rendermi disponibile a tutte quelle che pensano di dire ‘questa è tua figlia’, no”.

Lamborghini deride anche il test del Dna presentato dagli avvocati delle due donne che sarebbe stato effettuato su una cannuccia buttata in un bidone della spazzatura dalla figlia Elettra:

“Flavia Borzone non sarà mai mia figlia, moralmente non potrà mai esserlo. Cerca solo agiatezza e notorietà. Se la cannuccia la prendi dalla spazzatura come fai a sapere che quella cannuccia è di Elettra o no? Non c’è il nome sopra, magari prendi la cannuccia della signora Flavia la ciucci e poi dici che è compatibile, per forza”.