Siamo arrivati all’ultimo dell’anno e, come per tante cose, tiriamo le somme di ciò che il 2018 ci ha dato e portato via. Nel mondo dello spettacolo, tra cinema, musica e teatro, sono tanti i nomi che abbiamo dovuto salutare. Ecco la lista nel dettaglio di quelli più amati e conosciuti:
A marzo il mondo del teatro piange la morte di Luigi De Filippo, scomparso a Roma all’età di 87 anni. Attore, regista e commediografo, figlio di Peppino e nipote di Eduardo, ultimo erede della storica dinastia di uomini di teatro, era nato a Napoli il 10 agosto 1930. Fino a metà gennaio era stato impegnato sulla scena con “Natale in casa Cupiello” al Teatro Parioli di Roma, di cui era direttore artistico.
Ad aprile il cinema internazionale dice addio al regista Milos Forman, vincitore di due premi Oscar per i suoi film “Qualcuno volò sul nido del cuculo” e “Amadeus”.
Sempre ad aprile muoiono anche Ronald Lee Ermey, il sergente di “Full Metal Jacket”, e Verne Troyer, che diventò celebre interpretando il “Mini Me” di Austin Powers. Lʼattore, affetto da nanismo, aveva 49 anni: ultimamente era precipitato nella depressione e abusava di alcol.
In America muore il 13 maggio a 69 anni Margot Kidder, storica Lois Lane di “Superman”. Lʼattrice per anni aveva sofferto di disturbi psichiatrici e per un breve periodo era stata senzatetto.
A giugno muore suicida Anthony Bourdain, chef di fama internazionale e fidanzato di Asia Argento.
A luglio il cinema dice addio a Carlo Vanzina: con il fratello Enrico ha fatto la storia della commedia allʼitaliana In oltre quarantʼanni di attività, dai cinepanettoni allʼultimo tributo a Napoli, ha raccontato i cambiamenti della nostra società.
In agosto scompare Jimmy il fenomeno (pseudonimo di Luigi Origene Soffrano), caratterista unico del cinema italiano, ricordato per il viso dall’espressione inconfondibile, lo sguardo strabico, la parlata dialettale e la sconclusionata risata.
Sempre in agosto muore Ed King, pioniere del rock e chitarrista dei Lynyrd Skynyrd e co-autore del celebre successo “Sweet Home Alabama”.
A settembre scompare Burt Reynolds: lʼattore di “Boogie Nights” aveva 82 anni. Reso celebre dal film “Un tranquillo weekend di paura”, ha avuto un arresto cardiaco mentre si trovava nella sua abitazione.
A ottobre muore lʼistrione Charles Aznavour, re degli chansonnier francesi. Il cantante, di origini armene, si è spento a 94 anni. Era stato scoperto da Edith Piaf nel dopoguerra ed era stato insignito anche della Legione d’Onore. In settant’anni di carriera ha scritto oltre 1.300 canzoni e venduto più di 300 milioni di dischi e il fatto che cantasse in sette lingue gli consentì di esibirsi in tutto il mondo divenendo ovunque famosissimo.
A novembre il mondo del cinema deve dire addio a Bernardo Bertolucci, il regista di “Ultimo tango a Parigi”, morto a 77 anni dopo una lunga malattia. Autore di capolavori come “Ultimo tango a Parigi”, “Novecento” e “L’ultimo imperatore” (il film nel 1987 vinse 9 Oscar) tanto per citare qualche esempio. Un maestro in grado di toccare l’anima delle persone ma anche di influire sulla società con le sue opere che sono riuscite a infrangere diversi tabù.
A dicembre muore lʼattore Ennio Fantastichini, ha lavorato con Ozpetek e Virzì. Era ricoverato da due settimane al Federico II di Napoli per complicanze legate a una leucemia acuta. Eʼ diventato popolare anche grazie alle interpretazioni di molte fiction tv.
Fonte: TgCom24
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