Scelto come film d’apertura dell’ultimo Festival di Cannes, Tutti lo sanno (Todos lo saben, o nella versione internazionale Everybody Knows) è la nuova pellicola firmata dal regista iracheno Asghar Farhadi, con protagonisti Penelope Cruz e Javier Bardem.
In occasione del matrimonio della sorella, Laura (Penelope Cruz) torna con i suoi due figli nel proprio paese natale in Spagna, lasciando il marito in Argentina. Ad attenderla ci sono la sua famiglia e vecchi amici, tra cui Paco (Javier Bardem), amore passato di Laura, oramai sposato e impegnato a gestire la sua vigna. Tra festeggiamenti e celebrazioni, alcuni avvenimenti inaspettati e tragici turberanno il paese, facendo riaffiorare un passato rimasto troppo a lungo sepolto.
Dalla felicità alla disperazione.
All’inizio della pellicola si respira tutta la spensieratezza spagnola nel divertirsi e fare festa: abbracci, baci, danze e tanto vino accompagnano i festeggiamenti di un matrimonio celebrato in un piccolo paese di campagna. Al regista serve tanta felicità per contrapporre e piazzare l’episodio drammatico che scatenerà gli eventi di lì a poco: il rapimento di Irene, figlia adolescente di Laura, scomparsa dopo essersi messa a riposare in camera. Sconvolti dall’accaduto e terrorizzati dall’esito di una storia simile passata che aveva portato alla morte di una bambina, la famiglia di Laura si mette alla ricerca della ragazza, seguendo le direzioni che i ricattatori inviano tramite messaggi.
Da buon thriller drammatico, Tutti lo sanno si sviluppa verticalmente, mettendo insieme un passo alla volta i tasselli che servono a tener alta l’attenzione dello spettatore. C’è un punto di svolta, segnato da una rivelazione fondamentale che fa leva sulle contraddizioni e ipocrisie presenti nella famiglia e che poi sarà la chiave di lettura di tutto il caso. I protagonisti sono essenziali, non approfonditi fino in fondo, ma in grado di esprimere bene il loro ruolo: madre affranta e disperata Penelope Cruz, uomo affidabile e onesto Javier Bardem. Di sostegno il marito di Laura, Alejandro (Ricardo Darín) e tutti gli altri componenti della famiglia.
Sul finale, forse c’è qualcosa da rivedere e resta un po’ sbrigativo il modo in cui si concludono le storie di alcuni personaggi. Nel complesso però usciamo soddisfatti dalla visione del film, che non avrà un climax da togliere il fiato ma che riesce modestamente nel suo intento.
Nelle sale dall’8 novembre.
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