Umberto Smaila si è raccontato a “Bella Ma”: dal ricordo commosso della madre fino agli aneddoti su Silvio Berlusconi, suo grande amico, affrontando anche il ricordo della valanga di polemiche che lo travolse all’epoca di “Colpo Grosso”:
“Io sono riconoscente a tutti quelli che hanno criticato in maniera sciocca. Ho conservato un pezzo di trasmissione dove io dico: ‘vedrete come tra 40 anni sorrideremo di questo programma e tutto questo vi sembrerà assolutamente a portata della prima serata’. Bisognava combattere contro un altro network televisivo e ci voleva un’idea forte come quella di Colpo Grosso”.
Per quanto riguarda Silvio Berlusconi, Umberto Smaila ha spiegato di condividere con lui alcune caratteristiche:
“Il suo modo disincantato di interpretare la vita, anche un po’ sopra le righe. Ma è anche stato il fondatore del nuovo Milan, di cui io sono tifoso. Durante una partita molto importante Milan-Barcellona, in cui avrebbe giocato Rivaldo, eravamo tutti curiosi di andarlo a vedere allo stadio di San Siro e quindi tutti volevano i biglietti, che non c’erano più. Allora ho telefonato a Paolo Berlusconi e gli ho detto che volevo tanto vedere questo Rivaldo. Lui mi ha detto di presentarmi a una determinata ora. Ai cancelli si presentò Silvio Berlusconi, mi diede due tessere, una per me e una per mia moglie dicendo ‘a me non le chiederanno’”.
Infine, si lascia andare al ricordo commosso della madre:
“Mia mamma è stata unapersona speciale anche per tutti quelli che l’hanno conosciuta. Era maestra, ha vinto tutti i concorsi possibili e immaginabili e aveva una calligrafia che mi sembrava quella di Toscanini. Era la mamma anche di tutti i miei amici. Aveva unacultura smodata, era un’avida lettrice e quando giocavamo a trivial tutti la volevano in squadra con loro, perché lei conosceva tutte le risposte”.
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