SINOSSI
Dopo uno dei loro furti, Osamu e suo figlio si imbattono in una ragazzina in mezzo ad un freddo glaciale. Dapprima riluttante ad accoglierla, la moglie di Osamu acconsente ad occuparsi di lei dopo aver appreso le difficoltà che la aspettano.
Benché la famiglia sia così povera da riuscire a malapena a sopravvivere commettendo piccoli reati, sembrano vivere felici insieme finché un incidente imprevisto porta alla luce segreti nascosti che mettono alla prova i legami che li uniscono…
“Ogni volta che vengo al Festival di Cannes ricevo coraggio e speranza, speranza che grazie al cinema persone e mondi che di solito si scontrano possano finalmente ricongiungersi”
Kore-eda Hirokazu
“Un film straordinario, che ha travolto tutta la Giuria”
Cate Blanchett
“Un film che ci ha toccato profondamente, pieno di grazia, elegante, sensibile”
Denis Villeneuve
RECENSIONE
Abbiamo potuto vedere il film in anteprima non a Cannes ma a Roma. Il film inizialmente dona allo spettatore uno sguardo sulla famiglia coreana cercando di scrutare nel profondo dell’animo di ogni suo singolo protagonista. Dopo la visione familiare arriva la visione particolare di ogni singolo interprete. Qui ogni singolo attore recita bene la sua parte e viene proposta una rappresentazione viva della vita dei personaggi. E’un contesto nel quale non siamo abituati, di certo non siamo coreani, un contesto fatto di fame, furti ma anche molto affetto. Il cibo non manca, molto sono le scene in cui si mangia, per quanto proprio la fame e la povertà è il soggetto principale del film, la continua ricerca di cibo, così costante al punto da arrivare a rubare. Verso la parte finale arriva invece il punto centrale, ossia gli affetti. Il film ruota molto attorno all’amore, al concetto di famiglia allargata, perchè nessuno di loro ha legami di sangue e la domanda che viene posta per tutta la durata è…QUEI LEGAMI SARANNO VERI? O SARANNO SOLO DI COMODITA’?
A VOI LA RISPOSTA QUANDO USCIRETE DAL CINEMA.
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