Arriva in Italia a partire dal 28 novembre grazie a Lucky Red “Un giorno di pioggia a New York”, il nuovo film di Woody Allen che vede nel cast Timothée Chalamet, Elle Fanning, Selena Gomez, Jude Law e Liev Schreiber. 

Il 49° lungometraggio diretto da Allen ha attraversato in patria delle traversie produttive a seguito dell’esplosione del movimento MeToo e del rilancio delle accuse di molestie sessuali rivolte al regista e sceneggiatore newyorkese da parte di sua figlia adottiva, Dylan Farrow. Tuttora il film non ha una data d’uscita in America, dopo che Amazon Studios, detentore dei diritti di distribuzione del film, si è detto fuori nell’agosto del 2018, anno in cui era prevista l’uscita nelle sale. 




Controversie a parte, siamo lieti che almeno nel nostro paese il film abbia potuto vedere luce, perché “Un giorno di pioggia a New York” è un piacevolissimo sogno romantico, intriso della consueta poetica di Allen che ancora una volta decide di fare una dichiarazione d’amore alla sua amata città, New York. 

Questa volta lo fa tramite gli occhi del disilluso Gatsby Welles (Chalamet), un giovane universitario proveniente da una famiglia facoltosa e della sua eccentrica ragazza, Ashleigh (Fanning). I due si sono conosciuti e innamorati al College e decidono di passare un romantico week-end nella grande mela, sfruttando l’occasione che ha Ashleigh di fare un’intervista per il giornale dell’università ad un celebre regista, seppur sulla via del declino. 

Le cose non andranno assolutamente come programmato e per entrambi il week-end si trasformerà in una serie di incontri segnati dalla pioggia e dal destino, che metteranno in evidenza le forti diversità tra i due innamorati.

La sceneggiatura di “Un giorno di pioggia a New York” è semplice ma allo stesso tempo ingegnosamente intricata, con piccole svolte inaspettate e ben costruite che fanno volare quell’ora e mezza di durata. 

Centratissimi gli attori, da Chalamet ormai astro nascente di Hollywood che possiede la fisionomia più azzeccata per un personaggio in perfetto stile alleniano, a Elle Fanning, bellezza pura da ingenuotta ma fino a una certa. Allen ha deciso di cambiare rotta da quel punto vista, puntando sui giovanissimi, e ha fatto bene. Il risultato è una pellicola scorrevole, forse con qualche cliché di troppo, ma che arriva in maniera sincera allo spettatore. Il più grande colpo di scena? Un finale ottimista.