Anche quest’anno Eddie Murphy e Dan Aykroyd hanno partecipato al cenone della vigilia di Natale con Una poltrona per due in onda su Italia1. Ma questa volta il cult del 1983 ha battuto ogni record e alla sua ennesima replica è stato leader negli ascolti con 2 milioni 233mila spettatori e il 13,1 per cento di share. Un risultato impressionante per il film diretto da John Landis che ha superato in percentuale la messa di papa Francesco su Rai1 (2 milioni 323mila spettatori pari al 12.9% di share) e in spettatori il Concerto di Natale in Vaticano con Gerry Scotti, trasmesso da Canale 5 (1 milione 966mila spettatori pari al 13.4% di share). Inoltre ha battuto Fozen, il campione dell’animazione Disney che su Rai2 ha totalizzato 1 milione 972mila spettatori pari al 10.7 per cento di share.
Uscito nell’estate del 1983 negli Usa, Una poltrona per due arrivò in Italia a gennaio 1984 e pochi anni dopo è diventato un cult delle feste natalizie sulle reti Mediaset. Dopo la prima tv nell’aprile del 1986, il film è stato trasmesso quasi ogni anno durante le feste su Canale 5 e, dal 2008, su Italia 1, ottenendo sempre risultati negli ascolti: lo scorso anno, il 24 dicembre sempre su Italia 1 era stato visto da 2.282.000 spettatori con il 12.5% di share.
I personaggi principali inizialmente dovevano essere interpretati da Gene Wilder nel ruolo di Winthorpe e da Richard Pryor in quello di Valentine. Pryor rimase però vittima di un incidente che gli procurò gravi ustioni in diverse parti del corpo e che rese necessario un lungo periodo di riabilitazione, tanto da dover rinunciare alla parte. A quel punto gli sceneggiatori, insieme al regista Landis, presero in considerazione Eddie Murphy; lo stesso Murphy, successivamente, fece pressione affinché la parte di Winthorpe fosse assegnata a un altro attore, piuttosto che a Wilder, perché non voleva essere considerato il rimpiazzo di Pryor nell’ormai celebre duo Wilder-Pryor.
Il film venne girato tra New York e Filadelfia, con la sola sequenza finale nell’isola di Saint Croix, nelle Isole Vergini americane.
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