In una lunga intervista a “Verissimo”, Vera Gemma ha parlato della sua infanzia tra lusso e poca autenticità, del rapporto con il proprio corpo e della sua attuale situazione sentimentale. Partendo dalla professione e dalle difficoltà incontrate:
“Per ben 24 anni non mi hanno capita artisticamente e mi hanno chiuso le porte in faccia. Tutte le proposte che ho, arrivano dall’estero, mi sembrava che perdonassero tutto a tutti, tranne a me. Poi, si è sempre dato un po’ per scontato che io non avessi talento e non ho mai capito perché ma sapevo che prima o poi ce l’avrei fatta”
Vera ha raccontato la sua infanzia e adolescenza:
“Noi siamo cresciute in questa villa, papà era talmente famoso che dal Giappone vendevano pacchetti per i turisti per farli venire a vistare la casa. Io non è che non fossi felice, nel senso che quella casa era meravigliosa, però, c’era qualcosa che mi diceva che non era al cento per cento vera, mancava l’autenticità: tutti si amavano, si salutavano e sorridevano ma io già da bambina ero diffidente e perciò cercai realtà più vere fuori”.
Perfezione che i suoi familiari rincorrevano anche nell’estetica:
“A casa, c’era questo pallino della bellezza, bisognava sempre essere bellissimi, all’altezza di mio papà. Quindi, per questo ho avuto tanti problemi con il mio aspetto, anche se, adesso mi piaccio molto e mi sento bene. I miei genitori ci costrinsero (a lei e alla sorella Giuliana, ndr) a 17 anni a rifarci il naso e noi pensavamo che fosse normale. Non voglio condannare i miei genitori però non era la cosa giusta da fare”.
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