Ospite di “Storie di donne al bivio”, Vera Gemma racconta la sua infanzia, segnata dal cinema e dalla malattia della madre:
“Sono cresciuta in questo sogno meraviglioso che era il cinema, sui set dei film western in un periodo in cui mio padre faceva un film dietro l’altro, guadagnava tantissimo, ma la vita non è naturalmente solo successo. C’è un momento in cui mio padre ha iniziato a lavorare meno, mia madre si è ammalata e nel giro di 5 anni è morta. Questo ha segnato le nostre vite, se n’è andato un grosso punto di riferimento per noi”.
E poi, dai 20 ai 30 anni, un periodo in cui come dice lei non si è fatta mancare niente:
“Dai 20 ai 30 anni mi rifugio in ambienti malfamati, sono attratta dai delinquenti, provo anche le droghe tutte, non mi son fatta mancare niente. Non sono mai stata fortunatamente dipendente. Le ho provate tutte ma non le ho cercate. Sono dipendente solo dall’idea dell’amore, dall’innamoramento, ho bisogno di crederci anche se non sempre è vero amore. Alcuni personaggi potevo sicuramente evitarli, ero abbastanza generosa, non mi sentivo nemmeno importante da dire di no e quindi mi trovavo a dire spesso di si anche se non volevo magari fino in fondo”.
Vera Gemma racconta, poi, di avere delle vere amiche anche nel mondo dello spettacolo:
“Monica Bellucci è una mia grande amica, abbiamo vissuto anche per un periodo insieme. Mi telefonò un giorno, mentre io ero in lotta con il padre di mio figlio, e mi disse che avrei dovuto trovare un modo per andarci d’accordo e dovevo farlo per mio figlio. Mi aprì un mondo. Asia Argento è mia sorella, sarebbe riduttivo dire che è una mia amica e fare anche un film insieme che sarà anche la consacrazione del nostro sodalizio lavorativo e di sorellanza”.
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