“Io ho paura di morire, eh. Non so quando si spegnerà la luce che cosa ci sarà dall’altra parte. Ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire“. Questa è una delle confidenze emozionanti che Gianluca Vialli ha fatto ad Alessandro Cattelan durante “Una semplice domanda”, il docu-show che andrà in onda dal 18 marzo su Netflix. Alcuni contenuti della puntata sono stati anticipati da Oggi uscito in edicola.
Lo stesso ex calciatore ha poi continuato:
“Mi rendo anche conto che il concetto della morte serve per capire e apprezzare la vita – dice ancora Vialli -. L’ansia di non poter portare a termine tutte le cose che voglio fare, il fatto di essere super eccitato da tutti i progetti che ho, è una cosa per cui mi sento molto fortunato. La malattia, racconta l’ex calciatore, ora collaboratore di Roberto Mancini in Nazionale – non è esclusivamente sofferenza: ci sono momenti bellissimi. La vita – e non l’ho detto io ma lo condivido in pieno – è fatta per il 20 per cento da quello che ti succede ma per l’80 per cento dal modo in cui tu reagisci a quello che accade. E la malattia ti può insegnare molto di come sei fatto, essere anche un’opportunità. Non dico al punto di essere grato nei confronti del cancro, eh…”
Commenti recenti