Vincenzo Mollica, storico giornalista, è stato intervistato da Rtl 102.5 ed ha avuto modo di raccontare il suo stato di salute attuale e la sua grande voglia sempre di dedicarsi alla sua passione: il giornalismo. Ecco un piccolo estratto:
Presidente, come sta?
“Sto come un apprendista pensionato, che deve studiare per portare a casa una nuova fase della vita. Mi guida la curiosità, quella non l’ho mai persa. Certo, come apprendista pensionato però cerco di evitare tutti i giovanilismi della vita, di restare ancorato alla mia età. Per il resto, mi sveglio e porto con me i tre amici che mi accompagnano: diabete, glaucoma e Parkinson. Cerco di andarci d’accordo, sono il buono, il brutto e il cattivo, a seconda delle giornate. Ma si va avanti, si cammina”.
Appena dopo il suo pensionamento è arrivato il Covid. Che cosa fa, adesso?
“Continuo a fare quello che facevo da ragazzo: cinema, fumetti, musica, letteratura. E continuo a seguire le passioni che ho portato avanti al Tg1 in quarant’anni. Ma sono anche su Instagram, ho un sito tutto mio in cui dialogo con chi mi segue. Vado avanti con la mia quotidianità, cercando di non caricarla di stress. C’è sempre un momento in cui lo stress non è più necessario”. E’ arrivato quel momento, e per fortuna aggiungo…”.
E quei saluti ai colleghi del Tg1, prima della pensione? Emozionanti, ma anche in quell’occasione riuscì a strappare un sorriso…
“Mi inventai quella frase, del tutto spontanea: “Omerico non fui e non sarò mai per poesia, ma per mancanza di diottria”. Scoppiarono tutti a ridere, ma in fondo è vero…”.
Ma cosa vede, lei, oggi?
“Non vedo una minchia di niente a qualsiasi distanza. Ma non ho ancora perso la speranza”.
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