Vittorio Sgarbi ha ricordato Silvio Berlusconi in un’intervista a Fanpage. A poche ore dalla notizia della morte dell’ex presidente del Consiglio, Sgarbi ha raccontato: “Ho il ricordo di una persona di cui sono stato più vicino al privato che al politico. È stato perseguitato da una magistratura criminale che ha reso politico il privato. Per questo, dico che Silvio Berlusconi è un secondo Enzo Tortora”.
Sgarbi continua il ricordo, sottolineando come – secondo lui – la giustizia si sia accanita contro Berlusconi: “Non sarei stato così vicino a lui se fosse stato vittima di ingiustizia. Ha vissuto degli anni difficili perché quello che per uno come me o uno come lei, è normale, per lui era reato. E non potevo non essere vicino a lui perché l’inchiesta che lo ha investito è stato uno dei delitti di una politica giudiziaria, di una magistratura giudiziaria che gli ha reso difficile la vita. Creare dei reati finti per la sua attività politica, è una vergogna insopportabile. Il mio ricordo è quello di un amico che ha fatto cose giuste ed è stato trattato come uno che chissà quali delitti ha commesso.
Era un uomo forte, libero e innocente. Agiva in nome della vitalità e dello slancio. Hanno cercato senza riuscirci di abbatterlo – quindi era un vittorioso: ha vinto la battaglia ma ha perso la vita – è stata una vita tormentata inutilmente. Era difficile parlare di politica con lui perché la sua idea di politica era di pronto soccorso, ha ridotto gli altri a funzione politica. È stato un simbolo di giustizia di uno Stato che si rivolta.
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