Ieri sera è stato proiettato e anteprima al Festival di Cannes il docu-film “Whitney” dedicato alla vita di Whitney Houston, stella soul degli anni Ottanta e Novanta, scomparsa l’11 febbraio 2012 dopo un lungo declino provocato dall’abuso di droghe. Dal documentario, diretto da Kevin MacDonald, sono uscite delle rivelazioni importanti e molto gravi, tra cui il fatto che Whitney sia stata molestata sessualmente da piccola dalla cugina Dee Dee Warwick.

Il film contiene molte interviste a membri della famiglia della Houston e agli amici più intimi, tra cui il racconto del fratellastro della cantante, l’ex giocatore di basket Gary Garland-Houston, il quale ha dichiarato che sia lui che Whitney vennero molestati dalla cugina quando erano ragazzini. Tesi avvalorata anche dalla assistente personale di Whitney, Mary Jones, la quale ha detto che la Houston le aveva parlato di una donna che la molestava quando era giovane.

L’accusata, Dee Dee Warwick, è morta nel 2008 all’età di 63 anni ed era la nipote della madre di Whitney, Cissy Houston e sorella della cantante Dionne Warwick.

Il regista Kevin MacDonald parlando con Vanity Fair ha detto che analizzando centinaia di ore di filmati privati aveva notato che c’era qualcosa di strano nei modi di fare di Whitney Houston:

“C’era qualcosa di molto disturbato in lei, come se non si sentisse mai a proprio agio nei suoi panni. Sembrava asessuata. Era una donna bellissima, ma non era mai particolarmente sexy. Ho visto e fatto delle riprese con persone che avevano subito abusi sessuali durante l’infanzia e c’era qualcosa nel suo modo di fare che mi ricordava quel tipo di comportamento. Poco dopo averlo pensato, qualcuno mi ha detto di essere stato informato che Whitney era stata vittima di abusi e questo credo sia uno dei motivi principali che stanno dietro la sua auto-tortura.”

 

E quando a Mary Jones, l’assistente personale, venne chiesto perché la Houston non ne avesse mai parlato a sua madre, lei rispose che la cantante provava vergogna:

“Penso che si vergognasse… diceva sempre: ‘Mi chiedo se non ho fatto qualcosa per farle pensare (a Dee Dee) di volerla’. Io le dicevo, ‘Basta. Un molestatore è solo un molestatore. Se Cissy lo avesse saputo, avrebbe fatto qualcosa, perché Cissy ama i suoi figli’”.

Si tratta di rivelazioni che fanno accrescere ancor di più i dispiaceri per il graduale declino che la cantante ha subito negli ultimi anni della sua breve vita, gettata purtroppo via quell’11 febbraio 2012 nella sua vasca da bagno.