Whoopi Goldberg e l’amicizia con Maggie Smith: “Quando morì mia madre mi è stata vicino tutta la notte”

Sono passati più di 30 anni da quando hanno girato insieme Sister Act, ma l’amicizia tra Whoopi Goldberg e Maggie Smith è rimasta intatta, 

Nel suo nuovo libro biografico, Bits and Pieces: My Mother, My Brother and Me, Whoopi Goldberg ha parlato del momento straziante in cui ha saputo della morte di sua madre, Emma Harris, avvenuta nel 2010, e rivela come la sua costar di Sister Act si è fatta avanti per aiutarla a far fronte al dolore. 

A quel tempo, Goldberg era a Londra per la corsa nel West End del musical Sister Act del 2010 , dove interpretava la Madre Superiora. Smith, che ha dato origine al ruolo nel film, era presente allo spettacolo con gli amici e si è fermata nel camerino per una breve chiacchierata. La conversazione si interruppe quando Goldberg ricevette una chiamata da suo fratello, Clyde K. Johnson, che l’avvertirla che la madre aveva avuto un aneurisma celebrale.

“Prenderò il primo aereo che riesco a trovare”, disse la Goldberg, dopo aver appreso che sua madre, Emma, ​​era morta di ictus. Suo fratello rispose: “Non avere fretta. Non è più qui. Va tutto bene, sorella”. 

“Stavo camminando in cerchio, stordita“, ha ricordato Goldberg. “Fu allora che questa magnifica donna, Dame Maggie Smith, passò dall’essere la mia compagnia nel backstage ad essere mia amica per il resto della notte. Ha deciso che sarebbe rimasta con me finché non fossi andata all’aeroporto.”

Fu organizzato un volo per la mattina seguente e nel frattempo Smith non si allontanò dal fianco di Goldberg.

“Per le cinque ore successive, Maggie si è seduta con me e mi ha lasciato parlare tutto il tempo, raccontando storie su mia madre, sui miei anni da piccola e su mio fratello. Abbiamo riso molto”, ha scritto. “Non ero mai stato sotto shock prima. Non credo di aver pianto. Non ho sentito nulla se non una grande ondata di gentilezza da parte di Maggie.”

Avere lì Maggie Smith vicino a me mi ha permesso di poter crollare mentre lei mi diceva: “Ascolta bene, amica mia. Ti aiuteremo a superare tutto questo. Ti aiuteremo noi, ok? Ora ti portiamo all’ospedale così potrai andare da tua madre. Ti riportiamo a Berkeley così puoi tornare a casa”.

Quella notte siamo state in sveglie insieme a parlare tutto il tempo mentre lei aspettava con me il mio volo per la California. Abbiamo riso e chiacchierato. Maggie aveva incontrato mia madre, un paio di volte. Avere vicino qualcuno che sapeva gestire la situazione, che capiva quello che stavo passando, in quel momento è stato tutto per me.