Nel 1985 usciva nelle sale Yado (Red Sonja), film diretto da Richard Fleischer e interpretato da Arnold Schwarzenegger e Brigitte Nielsen (al suo esordio cinematografico), basato sul personaggio di Red Sonja, eroina di una saga fantasy creata da Roy Thomas e Barry Windsor-Smith.
Schwarzenegger ‘ingannato’ da Dino De Laurentiis
Arnold Schwarzenegger, reduce dal successo di Terminator, fu sostanzialmente ingannato per prendere parte al film. L’attore ha raccontato in diverse occasioni come andarono le cose.
In un’intervista a L’écran fantastique (citata da Renato Venturelli nella sua monografia su Schwarzenegger del 1998 per la Gremese Editore) Arnold racconta che DeLaurentiis lo chiamò per un favore personale: un piccolo ruolo nel film che stava girando a Roma, della durata di dieci giorni di riprese. «Maria lesse il copione e disse “Non farlo, è spazzatura”. Ero d’accordo, ma sentivo di essere in debito con Dino. Così alla fine di ottobre, poco prima che Terminator fosse distribuito, mi ritrovai su un aeroplano per Roma, dove già stavano girando Red Sonja.»
Arnold accettò, ma passati i dieci giorni, Dino gli chiese un altro po’ di metraggio, e poi ancora, e poi ancora, finché l’attore non si stufò e se ne tornò a Los Angeles. «Il risultato è che tutto quello che avevo girato per lui è stato messo integralmente nel film. Non ha tagliato una sola immagine! Era successo che lui aveva cercato di vendere Red Sonja ai distributori americani, e tutti avevano rifiutato: nessuno conosceva Brigitte Nielsen o le altre vedette del film, e la MGM gli aveva detto che se ci fossi stato io per almeno la metà del tempo, avrebbero comprato il film. Ed è così che lui ha messo insieme questi metri di pellicola che non avevano alcun senso.»
Nella sua biografia, Arnie racconta che una volta resosi conto della questione si è rifiutato di partecipare ad un qualsiasi evento promozionale della pellicola.
La scelta e il provino di Brigitte Nielsen
Per la scelta della protagonista femminile, racconta sempre Schwarzenegger: «Da più di un anno Dino cercava un’attrice abbastanza “amazzone” da interpretare Sonja. Un giorno vide Brigitte Nielsen sulla copertina di una rivista: una modella danese ventunenne di un metro e ottanta, con spettacolari capelli rossi e la reputazione di essere tosta. Non aveva mai recitato, ma Dino la portò a Roma, le fece un provino e la prese come protagonista.»
Il provino è raccontato dalla stessa Brigitte Nielsen nella sua autobiografia del 2011 Im Leben wird dir nichts geschenkt:
«Quando mi chiamarono fui presentata al regista, Richard Fleischer, che sedeva con altri due uomini dietro un lungo tavolo. “Prego, proceda” disse. Io mi esibii nel più aperto ed onesto sorriso danese e dissi loro che non ricordavo nulla del copione, non una sola parola. “Non sono un’attrice, mi dispiace”. L’unica cosa che potevo fare era estrarre la spada… e lo feci. “Stop, stop, stop” disse Richard. “Okay, non preoccuparti per il copione, ti insegneremo ciò che dovrai fare”. Mi chiese di mostrarmi felice, poi confusa: nessun problema. Anche fare la seducente non fu un problema. […] “La ringrazio molto” disse Ricahrd, “le faremo sapere”. Mi sentii molto stupida mentre mi toglievo la divisa vichinga. Che cazzo sto facendo qui? Quel regista deve avermi presa per un’idiota, pensai. Mi convinsi che non avrei mai voluto partecipare a quel film, in ogni caso.»
Non fa in tempo a tornare in camerino, che Fleischer richiama Gitte e quando la modella danese rientra in stanza c’è Dino De Laurentiis davanti a lei: «La parte è tua: cosa vuoi fare?» La donna è confusa e fa quello che fa sempre quando si trova davanti ai momenti importanti della sua vita: «Devo sentire mio padre». Dino allunga la mano e mette un telefono davanti alla Nielsen: è nata Red Sonja.
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