Ospite di “Verissimo”, Yari Carrisi Power, il secondogenito di Albano e Romina Power ripercorre le tappe più significative della sua vita, tra viaggi, rapporti familiari e momenti difficili vissuti sotto i riflettori:
“Durante i periodi difficili, la mia famiglia era sempre sotto i riflettori. È stato proprio in quegli anni che ho scoperto l’India, un luogo che mi ha cambiato profondamente I miei genitori li ho sempre sentiti come degli amici. Abbiamo viaggiato tantissimo, spesso “on the road”, e questo ci ha resi una sorta di Robinson Crusoe, compagni d’avventura. Poi, quando si sono separati, mi sono ritrovato anche a fare da fratello o da genitore. Se fossero rimasti insieme, sarebbe stato tutto molto più semplice”.
Yari ha poi condiviso un ricordo doloroso che risale all’infanzia:
“A dodici anni, dopo una minaccia di rapimento, sono stato trasferito in un collegio in Svizzera. Ero abituato alla libertà della Puglia, invece lì mi sentivo come in gabbia. Appena arrivato, mi hanno messo in camera con Emanuele Filiberto. È diventato come un fratello per me”.
Yari Carrisi ha ricordato, infine, gli anni prima della scomparsa di Ylenia:
“Abbiamo fatto dei viaggi incredibili insieme, lei mi ha trasmesso questa forte passione. Per molti anni, infatti, ho pensato che fosse in giro, a viaggiare per il mondo, poi passavano gli anni e ho iniziato ad arrendermi. Una volta una mia amica mi aveva mandato una foto di un quadro esposto in un piccolo museo che ritraeva una ragazza che assomigliava tantissimo a Ylenia. Andai a vederlo dal vivo ma era stato dipinto negli anni ’60 e quindi non poteva essere lei”
La scomparsa della sorella ha lasciato un grande vuoto nella sua famiglia:
“Dopo la sua sparizione è cambiata la vita di tutti. Mia mamma, giustamente, la cerca ancora, potrebbe davvero essere in giro, magari tornerà”.
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