Il cantautore Zucchero, in collegamento a Domenica In, ricorda un periodo difficile vissuto tra la fine degli anni ’80 e l’inizio dei ’90:
“Gli anni ’89, ’90 ’91 sono stati un po’ duri. Stranamente, quando pensi di aver toccato il fondo grazie a Dio c’è sempre qualcuno che ti prende per i capelli questo è una cosa che ho provato sulla mia pelle. Quindi abbiate fiducia”.
E poi continua:
“Io non dico di non essere credente, c’è qualcosa di superiore. C’è una parte di me che ancora si deve chiarire. L’ultimo album soprattutto, in quasi tutti i testi c’è un inizio di redenzione… Proprio quando credevo che fosse tutto finito sono capitate delle cose, sia nella vita privata che nel mio lavoro… Ho scritto Miserere per esempio”.
L’artista poi prosegue, ricordando alcuni momenti importanti della sua carriera accaduti in quel periodo:
“Sono stato chiamato al tributo di Freddie Mercury a Wembley che mai mi sarei aspettato, ho scritto una canzone con Sting che si chiama ‘Muoio per te’ e abbiamo dato vita con Luciano Pavarotti al Pavarotti&Friends, è tutto successo in quei due o tre anni, quando la mia vita privata andava a fondo, invece lì c’era qualcuno che tirava su. Poi mi sono ripreso e mentre ristrutturavo il mulino in Lunigiana, ristrutturavo anche me stesso”.
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