Intervistato da “FqMagazine”, in occasione dell’uscita del nuovo album “Discover II” Zucchero si lascia andare ad una lunga riflessione sulle nuove generazioni e le guerre:

“Cosa mi preoccupa oggi? Credo ciò che preoccupa un po’ tutti: le guerre, le elezioni americane, Trump… Ma anche questa generazione, i ragazzi giovani, le gang che si ammazzano per niente, per una scusa banale, questo giro di droghe infinite, gli stupri…C’è un mal di vivere, senza speranza per il futuro. I ragazzi di oggi, che tra l’altro sono bellissimi, hanno delle capacità e delle possibilità che noi sicuramente non avevamo. Sono più aperti di quando avevo 18 anni e vivevo in un paesino. Le nuove generazioni hanno molte più possibilità e le infinite opportunità che offre lo sviluppo tecnologico. E invece poi ti ritrovi davanti un ragazzino che ammazza perché gli pestano la scarpa e gliela sporcano. Questo mi fa star male”.

La riflessione prosegue e si sposta alla facilità con cui le nuove generazioni hanno accesso al successo:

“Forse è la troppa facilità con cui a questi ragazzi viene inculcato che è facile far soldi, fare i divi e diventare di VIP…Non hanno il senso del lavoro, della gavetta, del farsi il culo, ma pensano alla sfida, alla challenge su TikTok, ai braccialetti d ‘oro, le macchine di lusso subito. A questa mentalità contribuiscono sicuramente i social. Per restare in vetta si ammazzano, vivono male a ritmi che io non sopporterei, di uno stress tale… Questo succede perché c’è tanta concorrenza specie tra le donne artiste che vivono, quantomeno quelle che si misurano sulla bellezza, sull’essere più o meno nude e allora bisogna alzare l’asticella per superare la concorrenza. Si punta al target. In Italia succede un po’ meno perché il mercato è più circoscritto, quindi c’è meno competizione, anche se per i talent va fatto in discorso a parte. Lì ci sono cantanti che vanno perché sanno che possono diventare star in una notte. Poi vinci, ti fanno fare un disco e ti promuovono in giro tra radio e tv, senza che tu abbia alle spalle alcuna gavetta. Ti insegnano solo come diventare una icona stando attenti all’abito o al trucco che metti”